Alessandro De Santis, del duo piemontese dei Santi Francesi, ha deciso di cancellarsi dai social network. Nella scorsa puntata di "Stasera c'è Cattelan" su Rai 2, ha provato a spiegare le complesse e ampie motivazioni della sua scelta. Ma le sue parole sono state trasformate in un banale: lascio perché tutti mi dicono che sono bello.
Non è proprio così. Tra le argomentazioni c’era anche questa ma come esempio di un fenomeno più ampio che appartiene alle piattaforme digitali e al mondo della musica pop e ai suoi meccanismi (per esempio: dare più importanza all'aspetto estetico di un artista piuttosto che alla sua musica): “Volevo provare a sottrarmi a questo meccanismo e provare a non invogliare quel lato narcisista che si vuole sentir dire ‘sei bello’ ‘sei bravo’, ‘sei un grande’”.
COSA VOLEVA DIRE ALESSANDRO DE SANTIS?
Alessandro dopo la valanga di polemiche e titoli da acchiappaclic si è visto costretto a replicare e chiarire i fraintendimenti su di lui e la sua decisione di abbandonare le piattaforme social personali.
Innanzitutto, potremmo dire che De Santis ha realizzato che si può vivere bene anche senza l'utilizzo dei social network e questa scelta può fare tanto bene alla nostra salute mentale, soprattutto se non siamo disposti a scendere a compromessi con la logica malsana di like, condivisioni e commenti.
LA REPLICA DEI SANTI FRANCESI
Poi lo stesso artista dalla pagina ufficiale Instagram del duo ha sottolineato che il totale passaggio alla vita offline non c'è stato perché si sentiva offeso dai complimenti sulla sua bellezza ma piuttosto perché non riesce a gestire la quantità di input che deriva dai social. Ha spiegato che, nonostante apprezzi i complimenti, non si sente completamente a suo agio con essi a causa della sua incapacità di gestire la situazione. Ed è stata questa la causa più che una reazione diretta ai complimenti ricevuti.
Non ho i social, non li uso da qualche mese a questa parte. Ne ho parlato alcune volte negli ultimi tempi, nelle interviste e nelle conferenze, per rispondere a delle domande. Ho sempre evidenziato i miei limiti a riguardo, spiegando che IO non riesco a gestire la mole di input che derivano dai social. Pochi giorni fa, ospiti di Ale Cattelan, ho risposto a una sua domanda sull’argomento, generando degli articoli che titolano: “Mi sono tolto dai social perché ero stanco di sentirmi dire che sono bello”. Ora, pur rispettando sentimenti, sensazione e pareri di chiunque, sarei il primo a pensare “ma sei scemo? anche volendo come fai a dire una cosa del genere?”. Il problema è che io non l’ho mai detto. Ho semplicemente fatto una battuta sul fatto che sono talmente incapace di gestire la cosa (il termine che ho usato era “bastard”) da riuscire a rattristarmi anche di commenti sulla carta positivi, come un apprezzamento sulla mia/nostra estetica, perché non completamente pertinenti. È chiaro che un complimento non potrà mai offendermi.
DE SANTIS: PAROLE MANIPOLATE
De Santis, nel suo lungo post su Instagram, esprime la frustrazione per il fatto che un evento insignificante accaduto a lui viene spesso amplificato e vissuto in modo soffocante da molte persone ogni giorno. Questo fenomeno, che annichilisce e paralizza le persone causando loro dolore, è comune e quotidiano, ma ciò non significa che debba essere tollerato. L'artista non comprende il motivo per cui le sue parole siano state manipolate per dipingerlo come altezzoso e stupido, quando in realtà voleva solo esprimere un disagio. Si rammarica per lo spreco di tempo nel sentirsi male e cercare di spiegarsi, sia per sé stesso che per chiunque legga o commenti il post.
DALL’AMORE ALL’AMARO IN BOCCCA
Morale della favola. Torniamo ad apprezzare un artista per la sua musica, per le emozioni che riesce a regalarci e non trasformiamo "L'amore in Bocca" con l’amaro in bocca, che quello che troppe volte resta da inutili bufere social.