Continua il via vai di ospiti nei pomeriggi di Radio Zeta. Oggi, 16 gennaio 2025, è toccato ad Anna Carol che, ospite di Nicolò Giustini e Simone Palmieri, ha approfittato per raccontare i suoi ultimi progetti musicali, "Diversi tipi di dolore" e “Il contrario”.
DIVERSI TIPI DI DOLORE, UNA CONNESSIONE VISCERALE
La traccia è una ballata ipnotica che, attraverso immagini vivide e autentiche, esplora la sofferenza dell’amore non corrisposto. Un racconto intimo che dà voce a quella ferita invisibile e profonda che, almeno una volta nella vita, tutti abbiamo cercato di sanare. La cover del singolo, opera dell’artista Robert Bosisio, è una fotografia che ritrae un ombelico: un simbolo universale che richiama la visceralità del dolore descritto nel brano. L’immagine evoca un senso di connessione profonda con sé stessi e con l’altro, rimarcando la centralità delle emozioni corporee e istintive nella musica di Anna Carol. La traccia è stata prodotta da Federico Dragogna, che ha suonato anche le chitarre insieme a Ramiro Levy; il sax baritono è di Beppe Scardino, mentre la batteria è stata affidata a Daniel Plentz e il basso a Eduardo Stein Dechtiar. Registrazione, mix e master sono stati curati da Ivan Antonio Rossi presso i Blackstar Recording Studio e il Sartoria 57 Studio. La grafica della copertina è stata realizzata da Isacco Toniutti.
IL CONTRARIO, UN INVITO A NON LASCIARSI INGABBIARE
Un inno per rivendicare la libertà di cambiare idea, di andare contro corrente, di perdersi e ritrovarsi, di rimettersi in gioco e in discussione tutte le volte che si vuole. Gli ascoltatori di Radio Zeta la conoscono soprattutto per il suo singolo “Il contrario”. È una canzone che invita a non lasciarsi ingabbiare in un percorso prestabilito – da noi stessi o dagli altri –, ad avere il coraggio di cambiare e di ripensare, di sbagliare binario, di tornare sui propri passi o sterzare in direzione opposta a quanto finora stabilito.
Perché amare i contrari e le visioni differenti, o addirittura contrarie alle nostre, significa accogliere la realtà per quella che è: esatta ma incoerente, vacillante, vertiginosa e infinita. Un fragile e difficile equilibrio tra fede e ribellione, tra il bisogno di rituali e abitudini e il desiderio di rompere le regole.