Blu-Ray Disc ai titoli di coda? Sony annuncia la fine della produzione di specifici supporti fisici, si salva l’home video

L’emergere delle nuove tecnologie ha spinto i vertici dell’azienda giapponese a riflessioni, con le decisioni che saranno operative nelle prossime settimane

C’è stato un tempo in cui per fruire di un contenuto multimediale – fosse esso un film, un cartone animato oppure una serie televisiva – era necessario dotarsi del supporto fisico del momento. Dalle VHS ai DVD, fino ad arrivare ai più recenti Blu-Ray Disc. Veri e propri contenitori di magia che sapevano regalare gioie a chi affidava loro i propri pomeriggi o le proprie serate.

E con i supporti fisici di cui sopra si è costruita la leggenda di franchise come “Blockbuster”, inossidabilmente nei cuori degli appassionati con il suo logo blu e giallo. Un luogo che, a tutti gli effetti, era divenuto in ogni angolo del globo un punto di ritrovo ideale per i cinefili.

Scaffali e scaffali che trasudavano fascino grazie alle migliaia di pellicole cinematografiche compresse e raccolte in VHS, DVD Blu-Ray Disc. Piccole gemme del passato o novità del presente (di allora) che ci si poteva portare a casa in affitto per qualche giorno a fronte di una piccolissima spesa. Per godersi così la magia del grande cinema comodamente sul divano di casa.

STREAMING E CLOUD: A COSA SERVONO ORA I SUPPORTI FISICI?

I tempi sono poi cambiati, con l’avvento delle nuove tecnologie – soprattutto quella relativa alle connessioni a banda larga – che ha reso non necessario ricorrere a supporti fisici per avere a disposizione una cineteca in grado di soddisfare le proprie esigenze. Con i vari Netflix, Prime Video e Disney+ che ad oggi svolgono gli stessi compiti del beneamato Blockbuster, che resiste alla chiusura con il suo ultimo store nell’Oregon, a Bend.

Ecco che avere un catalogo praticamente sconfinato di film, serie tv e contenuti multimediali più in generale in formato digitale spinga a riflessioni riguardo i supporti fisici. Che però conservano ancora una propria autorevolezza nell’ambito del collezionismo, con tantissimi appassionati che non rinunciano ad acquistare i propri film preferiti da esporre nella personale videoteca.

A questa evoluzione dei mezzi tecnologici aggiungiamoci anche la presenza di potentissimi mezzi cloud, le “nuvole” digitali che fungono da deposito di dati sempre raggiungibili grazie a una connessione dati. Un compito che, precedentemente, era appannaggio dei vari Floppy Disc, CD Rom, DVD e Blu-Ray Disc, che però necessitavano poi di un computer a disposizione per essere usati.

Non sorprende dunque che le aziende abbiano cominciato a porsi delle domande sull’argomento, interrogandosi principalmente su quanto possa risultare profittevole continuare a foraggiare il mercato con nuove scorte di “dischetti”.

STOP AI BLU-RAY DISC, NON ALL’HOME VIDEO

Nelle ultime ore è stato uno dei colossi dell’industria tech, Sony, a fare una mossa in tal senso. Non più solo riflessioni relativamente ai supporti fisici ma azioni vere e proprie.

Cosa succederà dunque? L’azienda nipponica ha annunciato che da febbraio 2025 terminerà la produzione di supporti registrabili Blu-ray, MiniDisc, MD Data e cassette MiniDV. Sarebbe stata proprio la decisa virata verso i servizi in cloud di cui sopra a spingere i vertici dell’azienda a rivedere le proprie strategie in questo ramo specifico.

Ovviamente si parla di un segmento preciso, che non affliggerà la produzione complessiva di questa tipologia di prodotti. Possono quindi tirare un sospiro di sollievo gli appassionati di home video, i collezionisti di film e serie tv in formato fisico, dal momento che il discorso riguarderebbe esclusivamente i cosiddetti “dischi vergini”. Le videoteche personali dei cinefili potranno dunque continuare ad arricchirsi di nuove produzioni anche dopo il mese di febbraio 2025. E meno male, con tutta l’abbondanza cinematografica in arrivo nei prossimi mesi che verrà poi “travasata” in quei piccoli “contenitori di gioia”.

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