Call of Duty Vanguard contro Battlefield 2042, i re degli sparatutto a confronto
La scena videoludica degli sparatutto accoglie i nuovi capitoli delle serie di riferimento, per una battaglia a distanza senza quartiere e senza tempo
I campi di battaglia dei videogiochi hanno ospitato, nel corso degli anni, i più disparati conflitti bellici. Dalle riproduzioni digitali di quelli della Seconda Guerra Mondiale di Call of Duty a quelli futuristici di Battlefield (per quanto poi anche COD abbia virato in questa direzione). Esperimenti che hanno permesso agli utenti di interfacciarsi con gameplay assai disparati, con tutte le conseguenze del caso anche nell'ambito dell'armamentario, tra riproduzioni di fucili d'epoca e creazione di prototipi simil-realistici.
Quello di quest'anno tra Call of Duty Vanguard e Battlefield 2042 è il più classico degli scontri. Da un lato troviamo Activision, che con il trittico di studi rappresentato da Infintiy Ward, Treyarch e Sledgehammer Games ha garantito al franchise COD una cadenza annuale, senza però sacrificare la qualità. D'altronde ogni studio ha tre anni per sviluppare il suo gioco.
Dall'altro c'è invece Electronic Arts, che affida tutto il suo arsenale a DICE. Lo studio svedese, ben noto ai fan, è in grado di scindere le sue forze sui titoli sul mercato (fino ad ora era Battlefield 5, ampiamente supportato fin dal day one) e quelli in rampa di lancio.
Una sfida, quella tra Call of Duty Vanguard e Battlefield 2042, che come sempre cerca un vincitore. Ma è possibile realmente trovarne uno?
Tuffo nel passato...
Diamo la precedenza, nel confronto di oggi, alla storia, e quindi a Call of Duty Vanguard. In cabina di regia troviamo questa volta Sledgehammer Games, che ha evidentemente un debole per la Seconda Guerra Mondiale. Dopo COD WWII lo studio di sviluppo torna nel fango e tra i proiettili del secondo conflitto globale, esplorando una storia verosimile ma evidentemente romanzata. Un'avanguardia – come annunciato dal titolo – di personalità assai diverse tra loro con un'unica missione: scrivere la parola fine sul terzo Reich. Una storia che vive di contemporaneità e tuffi nel passato, con flashback utili a esplorare il background dei protagonisti della squadriglia attorno a cui ruotano le vicende. Un ottimo modo per rinfrescare la memoria sui diversi fronti su cui si sono combattute le grandi battaglie della Seconda Guerra Mondiale. E, al pacchetto per giocatori solitari, si aggiunge immancabilmente quello per il multiplayer. Frenesia totale tra le modalità online e la componente cooperativa zombie: un mix esplosivo assolutamente imperdibile.
… e poi avanti veloce!
Diversa la storia che coinvolge Battlefield 2042. Tenendo in considerazione il fatto che Electronic Arts ha rinunciato al single player per concentrarsi appieno sul comparto multigiocatore dai tratti futuristici. Una scelta chiara che vede DICE puntare totalmente sullo spirito di coesione dei videogiocatori. Non si concorrerà per incrementare il proprio counter di uccisioni. Dare una mano ai propri alleati vorrà dire fare anche i propri interessi, e questo chiaramente influirà attivamente sul modo di approcciarsi agli scontri, che beneficeranno quindi di una maggiore coralità.
Uno dei tratti distintivi della serie è sempre stato il grande tasso di distruttibilità degli ambienti, elemento che torna anche in Battlefield 2042. Nessun punto della mappa ci permetterà di stare tranquilli, considerando che anche gli edifici possono venir giù se sapientemente bersagliati.
Insomma, due modi diversi di interpretare un genere, quello degli sparatutto, ugualmente validi. E che sapranno alimentare la consueta battaglia a distanza. Con il re che, immancabilmente, sarà eletto dal mercato. Chi ne uscirà vincitore?