Caso Ferragni, l'influencer indagata per truffa aggravata per Pandoro-Balocco
Le prime parole della Ferragni: "Ho piena fiducia nell'attività della magistratura"
Chiara Ferragni è indagata per truffa aggravata nell'ambito dell'indagine della Procura di Milano con al centro il caso del pandoro 'Pink Christmas', prodotto dall'azienda piemontese Balocco. L'iscrizione è stata decisa dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco. Si tratta di un nuovo terremoto nella vicenda Ferragni- Balocco.
LA MULTA DI 1 MILIONE DI EURO
La multa da parte dell'Antitrust per un milione di euro per presunta pubblicità ingannevole. Gli ultimi giorni del 2023 sono stati difficilissimi per la nota influencer. Una vicenda molto controversa che ha visto, tra l'altro, anche l'emorragia di followers e la perdita di alcuni sponsor (tra cui Coca Cola).
LA REAZIONE DI CHIARA FERRAGNI
"Sono serena perché ho sempre agito in buona fede e sono certa che ciò emergerà dalle indagini in corso. Ho piena fiducia nell'attività della magistratura e con i miei legali mi sono messa subito a disposizione per collaborare e chiarire ogni dettaglio di quanto accaduto nel più breve tempo possibile''. Lo afferma Chiara Ferragni, assistita dagli avvocati Marcello Bana e Giuseppe Iannaccone, in merito alla notizia relativa alla iscrizione nel registro degli indagati - con l'accusa di truffa aggravata - da parte della procura di Milano per la vendita dei pandori Balocco. "Sono, invece, profondamente turbata - conclude Chiara Ferragni - per la strumentalizzazione che una parte dei media sta realizzando, anche diffondendo notizie oggettivamente non rispondenti al vero".
LE PAROLE DEL CODACONS: L'ESPOSTO A 104 PROCURE
"Nel nostro esposto a 104 Procure, e considerati i gravi fatti contestati dall'Antitrust, ipotizzavamo proprio il più grave reato di truffa a danno dei consumatori, e pertanto non possiamo che approvare la scelta della magistratura di accogliere la nostra richiesta" spiega il Codacons in una nota.
"Crediamo che, allo stato attuale e sulla base delle nuove notizie emerse sui mass media, ci siano elementi sufficienti per valutare una estensione delle indagini a tutte le iniziative di beneficenza avviate negli ultimi anni dai Ferragnez, a partire dal caso delle bambole Trudi. Crediamo inoltre debbano essere bloccate tutte le attività solidali di influencer famosi in attesa di una normativa che disciplini in modo più trasparente il settore, e per evitare che la beneficenza si trasformi in attività commerciale a discapito dei cittadini", conclude il Codacons.
IL RITORNO SUI SOCIAL
Alcuni giorni fa la Ferragni, dopo il silenzio delle ultime settimane, è tornata sui social con un post rivolto ai suoi followers. "Una cosa mi sento di dirla. Vorrei ringraziare tutte quelle persone che in questi giorni mi sono state vicine e hanno avuto una buona parola per confortarmi. Ringraziare tutte quelle persone che hanno mandato un messaggio o un direct. Che hanno chiesto come stessi, che mi hanno spronata a tornare sui social. Grazie a chi c'è, a chi ascolta, a chi non vuole affossare ma aiutare. A coloro che hanno espresso la loro opinione, anche negativa in tono pacato e costruttivo perché nella vita c'è sempre tempo per confrontarsi, riflettere e ripartire. Le persone che ti vogliono bene veramente si vedono nel momento del bisogno, ed io vi ho visti, letti e sentiti", conclude l'influencer.