No, non siamo nel Marvel Cinematic Universe e la “Civil War” di cui si parla non è quella tra Iron Man e Captain America. Qui siamo nel film di Alex Garland che esce oggi nelle sale italiane, e i toni sono totalmente diversi. Crudo, potente e molto controverso. Un film atroce sia nella forma che nel contenuto che sembra guardare negli occhi i cittadini americani, mettendoli in guardia sul loro futuro. Non stupisce affatto che la pellicola esca proprio nell’anno delle presidenziali americane. Ma andiamo con ordine.
CIVIL WAR, LA TRAMA DEL FILM
Lo spettatore è catapultato in un futuro prossimo, nel quale gli Stati Uniti stanno combattendo una logorante guerra civile a causa della polarizzazione tra fazioni avverse. Le ostilità, dai social si sono trasferite nella realtà, portando a un vero e proprio conflitto armato. Mentre due candidati lottano per sedersi sulla sedia presidenziale della Casa Bianca, le forze armate attaccano i civili e i giornalisti vengono fucilati a Capitol Hill. In questo clima di fuoco, il giornalista Joel e la fotografa Lee hanno deciso che è rimasta una sola storia da raccontare: intervistare il Presidente degli Stati Uniti, da tempo nascosto a Washington per sfuggire alla guerra civile che dilaga in tutto il continente. Partono così per un viaggio verso la capitale, cui si aggregano l'anziano e claudicante giornalista Sammy e la giovane fotografa Jessie, che vede in Lee un modello da seguire. Sul loro cammino, saranno attraversati e bersagliati da tutte le atrocità possibili, che si sbrigano a fotografare e immortalare.