27 novembre 2024, ore 16:45

I pomeriggi su Radio Zeta sono sempre ricchi di ospiti. Oggi, 27 novembre, è toccato a Dente, nome d’arte di Giuseppe Peveri che è passato a trovarci in Collettivo Zeta. Intervistato come sempre da Niccolò Giustini e Simone Palmieri, ha raccontato com’è nato il singolo "Zenzero", un brano di raffinato pop cantautorale, uno scanzonato e drammatico canto a ciò che fa bruciare la gola e lo stomaco. Per rivedere e risentire l’intervista completa, basta scaricare l’app gratuita RTL 102.5 Play.


ZENZERO, LA FIORITURA DI DUE CANTAUTORI

Come ribadito anche durante l’intervista, il brano si apre con una critica molto lucida all’inquinamento, parlando di un mondo dominato dalla plastica che invade tutto. Amori finiti e amori cominciati si avvicendano sullo sfondo di flusso di idiozie televisive e piccoli e grandi disastri. Così, Dente chiama a raccolta Colapesce e Federico Nardelli, attorno a una radice di zenzero che intenti una cura al mal di mare del tempo presente. Due dei musicisti che più custodiscono la tradizione della canzone italiana ancora una volta ci raccontano la sensazione di svegliarsi quotidianamente stralunati in un postmoderno agli sgoccioli. Su Zenzero, un brano di Dente, il featuring di Colapesce suona come la fioritura di rapporto decennale tra i due cantautori. Entrambi hanno ricevuto la prima consacrazione con dischi iconici segnati da una precisa delicatezza espressiva e da un flirt costante con i grandi maestri del passato. Entrambi hanno definito il proprio songwriting arrivando a un pubblico sempre più ampio. 

"Non cambio spesso idea, ma credo che cambiare idea sia indispensabile per l'essere umano" ha affermato Dente ai microfoni di Collettivo Zeta. 


Dente su Radio Zeta racconta Zenzero, il singolo in collaborazione con Colapesce

DENTE, LA SUA BIOGRAFIA

Cantautore italiano, originario di Fidenza e residente a Milano. Dente, al secolo Giuseppe Poveri, dopo la militanza come chitarrista in formazioni rock/new wave, nel 2006 inizia la sua esperienza solista con "Anice in bocca", un disco che contribuisce a definire la via italiana al pop lo-fi, la cui poetica viene portata a compimento nei dischi successivi, riconosciuti cult della nuova canzone italiana anni 2000: "Non c’è due senza te" (2007 Jestrai), "L’amore non è bello" (2009 Ghost/Venus), "Io tra di noi" (2011 Ghost/Venus), che comincia l'esplorazione di Dente verso dimensioni sonore sempre meno connotate dall'estetica lo-fi e sempre più improntate a un cantautorato classico e consapevole Anche la scrittura, inizialmente destrutturata, evolve progressivamente verso ricercatezza ed essenzialità, senza mai perdere la riconoscibile giocosità del linguaggio che ha consacrato lo stile di Dente. È il percorso dei dischi "Almanacco del giorno prima" (2014 RCA/Sony), "Canzoni per metà" (2016 Pastiglie/Sony) e "Dente" (2020 INRI/Artist First). Del 2015, invece, è l'esordio letterario di Dente: "Favole per bambini molto stanchi", edito da Bompiani. Nel 2023, torna sulle scene con un disco prodotto da Federico Nardelli: "Hotel Souvenir", un posto speciale dove il passato e il futuro dormono in camere doppie.