18 agosto 2024, ore 11:45

Disney, muore nel parco ma il marito non può fare causa. Ecco l'assurdo motivo

Spesso, quando sottoscriviamo accordi o contratti, non prestiamo attenzione a ciò a cui stiamo dando il consenso. Non ci rendiamo conto che forse, nei cavilli inseriti tra le frasi, si nascondono delle cose che potrebbero ritorcersi contro. È quello che è capitato a Jeffrey J. Piccolo. La sua storia ha lasciato tutti sbigottiti e sta facendo il giro del web. Ecco cosa è successo.


I FATTI

L’uomo è infatti rimasto vedovo dopo la morte della moglie Kanokporn Tangsuan, che ha perso la vita per una crisi anafilattica causata dalla presenza elevata di sostanze a cui era allergica nel cibo che le era stato servito a Raglan Road, uno dei locali di Disney Springs, nonostante fosse stata rassicurata che le pietanze non contenevano allergeni. Jeffrey ha quindi deciso di muoversi per vie legali, intentando una causa contro Disney Parks and Resorts, il ramo di azienda che si occupa proprio dei parchi della casa di Topolino. Fin qui non ci sarebbe nulla di sbalorditivo, se non fosse che l’uomo, sottoscrivendo nel novembre del 2019 gli accordi alla base del contratto per Disney Plus ha le mani legate. Sostanzialmente Jeffrey ha accettato le informative necessarie nei moduli di registrazione che comprendono anche un passaggio in cui si sostiene che gli abbonati non possono fare causa, ma risolvere “qualsiasi controversia” con The Walt Disney Company e i suoi affiliati tramite un arbitrato vincolante. Gli avvocati di Topolino sostengono che il passaggio dedicato a “tutte le controversie” comprende qualsiasi azione legale, in ogni momento, non prevedendo quindi un possibile processo in tribunale.

Non solo. L’uomo avrebbe inoltre confermato questo dettaglio acquistando online i biglietti per visitare l’Epcot Center e Disney sostiene che sia irrilevante il fatto che abbia letto con attenzione o compreso, oppure no, i dettagli dell’accordo.


LE PAROLE DELLA DISNEY

Un portavoce dell’azienda ha spiegato: «Siamo profondamente addolorati per la perdita della famiglia e comprendiamo il loro dolore. Dato che questo ristorante non è né di proprietà né gestito dalla Disney, ci stiamo semplicemente difendendo dal tentativo dell’avvocato del querelante di includerci nella loro causa contro il ristorante». Gli avvocati di Jeffrey Piccolo hanno già presentato una replica: «L’idea che i termini concordati da un consumatore al momento della creazione di un account di prova gratuito Disney possano precludere per sempre il diritto di tale consumatore a un processo con giuria in qualsiasi controversia è scandalosamente irragionevole e ingiusta», chiedendo al tribunale di rifiutare l’arbitrato.