11 ottobre 2024, ore 16:00

È abbastanza evidente che “Dragon Ball: Sparking! Zero” fosse uno dei giochi più attesi di quest’ultima parte dell’anno. Forse dell’intero 2024, ma poco conta. L’importante – soprattutto per i fan – è che il videogioco sia finalmente disponibile.

Un ottimo modo per rivivere a tutto tondo i grandi scontri delle saghe partorite dal genio di Akira Toriyama, il compianto Sensei scomparso all’inizio del mese di marzo di quest’anno. E un ottimo modo anche per dar vita a nuovi scontri, attingendo a un roster di personaggi di tutto rispetto, di poco sotto le duecento unità.

Per scoprirne di più riguardo al gioco, sul sito rtl.it potete trovare l’articolo dedicato. Qui ci dedicheremo invece, come preannunciava il titolo, a riscoprire tutte quelle produzioni che, anno dopo anno e decennio dopo decennio, hanno permesso il consolidamento del mito dei Saiyan.


DRAGON BALL TRA MANGA E ANIME

La prima cosa da fare, per capire appieno lo spirito di Dragon Ball: Sparking! Zero, è sicuramente riscoprire ciò che ha dato i natali a tutto ciò che oggi conosciamo: il manga. L’amore viscerale da parte dei fan, e la necessità di far scoprire anche alle nuove generazione una delle grandi storie della narrativa giapponese, ha portato a numerose edizioni italiane, curate da Star Comics. Nell’ordine:

- Dragon Ball “sottiletta”, 62 volumi (1995-1997)

- Dragon Ball Deluxe, 42 volumi (1998-2001)

- Dragon Ball New, 42 volumi (2002-2005)

- Dragon Ball Book, 42 volumi (2002-2005)

- Dragon Ball Perfect Edition, 36 volumi (2006-2008)

- Dragon Ball Evergreen Edition, 42 volumi (2011-2015)

- Dragon Ball Full Color, 32 volumi (2018-2020)

A questi si aggiungono poi l’edizione in abbinamento alla Gazzetta dello Sport (uscita tra il 2017 e il 2018 in 42 volumi) e la recente Dragon Ball Ultimate Edition. Quest’ultima è identificabile come l’edizione definitiva, vista la grande qualità della produzione che beneficia di copertina cartonata e sovraccopertina con elementi lucidi.

La storia di Dragon Ball non si esaurisce poi con la serie principale, raccolta nei volumi appena citati. A questi si aggiunge la serie Dragon Ball Super, firmato da Akira Toriyama e dal giovane e rampante Toyotaro. Le narrazioni riprendono di fatto dopo la fine del manga canonico, con la pubblicazione che in Italia, sempre grazie a Star Comics, va avanti dal 2017 ed è in corso d’opera (siamo al volume numero 23, in arrivo negli ultimi giorni di ottobre).

Disponibile Dragon Ball: Sparking! Zero, alla riscoperta delle grandi produzioni che hanno reso celebre la serie


NON SOLO TV: DRAGON BALL TRA MEDIOMETRAGGI E LUNGOMETRAGGI

Abbiamo parlato dei manga che hanno ispirato Dragon Ball: Sparking! Zero, ma c’è tanto da dire anche sul fronte dei lungometraggi animati. Se da un lato la serie in puntate ha tenuto incollati alla tv milioni e milioni di telespettatori, altrettanto si può dire dei “film”, veri e propri eventi che portavano i fan al cinema.

Dal 1996 al 2003 sono stati ben venti i “film” arrivati in Italia. Da “Dragon Ball: La Leggenda delle Sette Sfere” (1996) che rielaborava gli eventi dei primi due numeri del manga, a “Dragon Ball GT: L’Ultima Battaglia” (2003), facente parte dell’omonimo ciclo narrativo.

E diverse sono le produzioni che meritano una menzione anche tra quelle più recenti, come “Dragon Ball Super: Broly” e “Dragon Ball Super: Super Hero”. In totale, tra mediometraggi e lungometraggi, dal 1996 a oggi si contano complessivamente 24 produzioni. E l’intenzione, considerando anche il trend dei tempi più recenti, sembra quella di non fermare una tradizione che continua a portare al cinema milioni di fan in tutto il mondo.


GLI “ANTENATI” DI DRAGON BALL: SPARKING! ZERO

Un’ultima parentesi, doverosa, è sicuramente legata al mondo dei videogiochi. D’altronde Dragon Ball: Sparking! Zero alimenta proprio la community di appassionati di questo specifico medium. Un mezzo che, nei decenni, ha visto decine e decine di videogiochi dedicati ai guerrieri Saiyan. Con la tradizione che è stata tramandata dalle primissime console, come il NES, lo SNES o la prima Playstation, fino ad arrivare a quelle contemporanee, PS5 e Xbox Series X e S.

Impossibile citare tutti i videogiochi che hanno preceduto Dragon Ball: Sparking! Zero: se anche ci provassimo, sicuramente ne perderemmo qualcuno, tra adattamenti italiani mancati o titoli di nicchia. Quello che possiamo fare, però, è riportare alla memoria quelli che maggiormente hanno segnato l’immaginario collettivo. Tra questi troviamo:

- Dragon Ball Z: The Legend - Playstation e SEGA Saturn (1996)

- Dragon Ball: Final Bout - Playstation (1997)

- Dragon Ball Z: Budokai - PS2 e Gamecube (2002)

- Dragon Ball Z: Budokai Tenkaichi - PS2 (2005)

- Dragon Ball Z: Sagas - PS2, Xbox e Gamecube (2005)

- Dragon Ball Xenoverse - PS3, PS4, Xbox 360, Xbox One e PC (2015)

- Dragon Ball FighterZ - PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S e Nintendo Switch (2018)

- Dragon Ball Z Kakarot - PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X/S, Nintendo Switch, Google Stadia (2020)

Una lista ristretta al massimo, e che non tiene conto dei sequel (solo le saghe “Budokai” e “Budokai Tenkaichi” sono arrivate al terzo capitolo ciascuna), e che già così offre una panoramica abbondantemente esaustiva dei titoli più suggestivi.

Nell’attesa, chiaramente, che Bandai Namco e gli studi di sviluppo impegnati nei prossimi progetti scrivano nuovi importanti capitoli di questa storia d’amore. Quella tra i fan degli anime e dei manga e Dragon Ball.