Dopo dieci anni Marco Mengoni torna al Festival di Sanremo con “Due Vite”: analizziamone il testo

Sono passati dieci anni dalla sua ultima partecipazione al Festival con cui vinse grazie al singolo “L’essenziale”, ed ecco che Marco Mengoni ricalca quel palco con il brano “Due vite”
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DUE VITE: GENESI DEL TESTO

Il motivo che l’ha spinto a tornare sul palco l’ha spiegato bene: “per rimettermi in competizione con me stesso”. Poi ha precisato: “Vado a Sanremo e pretendo di divertirmi, Mi interessa il messaggio e portare questo pezzo perché parla di quello che sto vivendo da un po’ di anni e del percorso che sto facendo psicologicamente ed emotivamente. Ho sempre un po’ di ansia, ma poi mi dico che sono fortunato, che ho avuto tanto e vado avanti”.

Ecco che Marco Mengoni decide quindi di rimettersi in gioco dopo la vittoria di dieci anni fa, e lo fa con il brano “Due Vite” scritto dallo stesso Mengoni con Davide Petrella e Davide Simonetta.

Il brano sanremese sarà incluso nel terzo ed ultimo capitolo di ‘Materia’ che dovrebbe essere pubblicato tra il Festival e l’inizio del tour degli stadi che si chiuderà l’8 luglio al San Siro di Milano e toccherà Bibione, Padova, Salerno, Bari, Bologna e Torino.

DUE VITE: SIGNIFICATO DEL BRANO

Il significato del brano è spiegato così dallo stesso Mengoni: “Due vite parla di rapporti, mettendo al centro la relazione più intima, quella con se stessi una relazione che si costruisce grazie alle diverse esperienze e vite che attraversiamo nel corso della nostra esistenza. È un invito a vivere e godersi realmente ogni momento, da quelli di noia anche solo apparente ai sentimenti più accesi, come fosse l’ultimo istante a nostra disposizione. È un viaggio fatto di incontri che guardano sia dentro di noi che fuori, agli altri, e che racconta di come sia solo il nostro inconscio a custodire la reale verità del sentimento che stiamo vivendo“.

Il brano è ricco di immagini che rappresentano una conciliazione degli opposti; proprio come potrebbero esistere in “due vite” appunto, dualità che si ritrova anche nella struttura musicale del brano, che inizia al piano, a un certo punto “esplode” come se avesse accumulato una tensione iniziale, per poi distendersi nuovamente al pianoforte.

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