La carriera di Federica Pellegrini è difficile da racchiudere in un arco temporale, perché il feeling tra la 'Divina' e l’acqua c’è dalla nascita. “Ho amato follemente il nuoto e lo amo ancora”. Un sentimento ricambiato dal suo sport, in cui si è tolta diverse soddisfazioni.
Un libro fatto di successi
Già dalle prime pagine, si intuiva che la sua storia sarebbe stata da ricordare. Nel 2004 conquista Atene: con il suo argento a 16 anni e 12 giorni (nata a Merano il 5 agosto 1988) diventa la più giovane atleta italiana di sempre a conquistare una medaglia olimpica individuale. Nei 200 stile libero, la ‘distanza Pellegrini’. Qui inizia la parabola di Federica. A Spinea, dove è cresciuta, è festa, con uno striscione iconico: “Fede Dea Olimpica”.
Da un successo sfiorato partono nuove ambizioni e sfide. Al Mondiale del Montreal arriva un altro argento, che sa già di delusione. Puntare al massimo è la chiave del successo e per arrivare in cima al mondo Federica non si è posta limiti di ambizione.
A Melbourne va un po’ “peggio”: il record del mondo in semifinale sembra l’antipasto di una finale da protagonista, in cui però la ‘Divina’ chiude terza, vedendo trionfare la francese Manadou, una delle sue rivali più ostiche.
Tutte le delusioni però alimentano la dedizione di Federica, che non smette di puntare al gradino più alto del podio in ogni competizione. E l’oro arriva a Pechino 2008, in un’Olimpiade, ancora nei 200 sl: si tratta del primo di sempre a livello femminile nel nostro nuoto.
Dalle Olimpiadi ai Mondiali, da Pechino a Roma: ai Mondiali davanti al proprio pubblico la Pellegrini vince l’oro nei 400 e nei 200. È una doppietta storica, che bissa due anni dopo a Shangai.
Le difficoltà e il grande ritorno
La prima flessione, se così si può chiamare, arriva a Londra 2012, prima Olimpiade in cui Federica non trova medaglie. Le basta però solo un anno per incassare e ripartire nelle due edizioni successive dei Mondiali: argento nei 200 sl nel 2013, stesso risultato nella staffetta 4x100. Nel 2016 è la portabandiera italiana alle Olimpiadi di Rio, quasi l’ultimo acuto prima di calare il sipario. Spoiler: non lo è.
Torna regina nel 2017 a Budapest, con una rimonta incredibile sulla nuova fenomena Ledecky. Mantiene il trono nel 2019 a Gwangju: l’oro la rende l’atleta più vincente nella stessa disciplina, a medaglia per 8 Mondiali di fila (16 anni!).
E ora?
La pandemia rivoluziona in parte i programmi di una donna che i programmi è sempre stata pronta a rivoluzionarli. Le Olimpiadi slittano di un anno e nel luglio 2021 ottiene la quinta finale olimpica nella stessa competizione (200 sl), prima donna a riuscirci.
La chiusura di carriera è a Riccione, un altro oro nei Campionati italiani, il 130esimo!
Ora che ha detto basta, Federica vuole dedicarsi a sé stessa. È pronto il matrimonio con il compagno Matteo Giunta, per iniziare una nuova vita.
Sempre con lo sport sullo sfondo, vista l'elezione a membro del CIO (Comitato Olimpico Internazionale). "Fuori mi aspetta una vita molto eccitante". Lo pensiamo e te lo auguriamo tutti, Fede!