A Natale si è tutti più buoni. È così che si dice, per quanto sarebbe cosa buona e giusta portare questa bontà a valicare i confini temporali del periodo natalizio, estendendola anche a tutto il resto dell’anno.
Sicuramente a risultati importanti in tal senso contribuiscono iniziative benefiche come quella del “Giocattolo Sospeso”, promossa da Assogiocattoli e sostenuta dalla campagna istituzionale “Gioco Per Sempre”. Con quest’ultima che si pone l’obbiettivo di sensibilizzare sempre più le famiglie italiane sull’importanza del gioco dal punto di vista pedagogico, sociale e culturale.
I numeri fatti registrare nelle passate settimane da questa quarta edizione, a contorno del periodo natalizio, fanno capire quanto il giocattolo possa divenire simbolo di solidarietà e condivisione.
I NUMERI DEL “GIOCATTOLO SOSPESO”
Una vera e propria “task force benefica” quella che ha innescato l’iniziativa “Giocattolo Sospeso”. A fare la loro parte in questa speciale missione sono stati i 530 punti vendita aderenti, a cui si sono uniti 126 enti benefici come Fondazione ABIO Italia ETS, Croce Rossa Italiana, Caritas e Mission Bambini.
Una corsa alla solidarietà che sull’intero territorio italiano ha permesso di raggiungere e tagliare il ragguardevole traguardo dei 50mila giocattoli raccolti. Una cifra straordinaria che ha permesso poi ad altre istituzioni di chiudere il cerchio della solidarietà. Grazie ad associazioni, reparti pediatrici, ospedali, case-famiglia, fondazioni, confraternite, parrocchie e comunità per minori si è potuto procedere a una distribuzione capillare dei giocattoli in questione. Con i piccoli doni che hanno raggiunto i loro destinatari in 334 città sparse nelle venti regioni della nostra penisola. Toccando persino la Repubblica di San Marino.
Tra i grandi “sponsor” dell’iniziativa “Giocattolo Sospeso” anche il calciatore della Juventus e della Nazionale brasiliana, Gleison Bremer, che non solo ha aderito partecipando all’acquisto dei giocattoli, ma si è prestato a vestire i panni di “Babbo Natale”, occupandosi in prima persona della consegna all'Ospedale Regina Margherita di Torino.