Vent'anni di romanzo familiare (americano)
Per chi ancora non avesse sentito pronunciare questo nome, Jonathan Franzen è uno dei maggiori scrittori americani contemporanei. Dopo un tiepido esordio nel 1988, viene consacrato dalla critica nel 2002 con "Le correzioni", per il quale riceve il National Book Award nella sezione romanzo e il James Tait Black Memorial Prize per la narrativa.Classe 1959, nato nell’Illinois ma cresciuto in Missouri, Franzen ha concentrato la sua produzione attorno al macro tema della famiglia, e in particolare della famiglia media del Midwest. È proprio questo il fulcro dell’ormai celeberrimo "Le correzioni", considerato un classico contemporaneo. Al centro del romanzo troviamo la famiglia Lambert, originaria di una piccola città del Midwest. A fare da sfondo alle dinamiche familiari, la società americana nel pieno dell’ottimismo degli anni ottanta (antecedente al crollo della borsa del 1987).
Sulla stessa linea d’onda troviamo i suoi due romanzi successivi, "Libertà" e "Purity".
"Libertà" è attesissimo dal pubblico, e quando viene pubblicato, nel 2010, non delude le aspettative. Anche in questo caso, al centro abbiamo le dinamiche psicologiche e sentimentali di una famiglia media americana.
Nel 2015 esce "Purity", forse il più ambizioso forse tra i romanzi di Franzen, con un arco narrativo che spazia su più continenti e si snoda su due generazioni, abbracciando oltre un cinquantennio.
Inutile dire - dunque - quanto sia stato forte l’entusiasmo dei lettori quando Einaudi ha annunciato la pubblicazione di "Crossroads", in uscita il 5 ottobre. Con quest’ultima fatica Franzen torna a raccontarci la (nostra) famiglia, in tutti i suoi chiaroscuri.