Dell’Intelligenza Artificiale, o IA che dir si voglia, si parla sempre di più ogni giorno. Tra chi è a favore e chi è contrario, si è innescato un vero e proprio dibattito pubblico in merito all’utilità e ai pericoli di questa nuova tecnologia. La presenza dei chatbot, raggiungibili per chiunque senza limiti dettati dalla necessità di essere in possesso di competenze informatiche elevate, la rende praticamente accessibile a tutti.
Ovviamente proprio questa estrema accessibilità rende necessario interrogarsi in merito ai limiti dell’Intelligenza Artificiale. Non quelli intrinsechi alla tecnologia stessa (che paiono essere illimitati), bensì a quelli che quest’ultima non deve superare. Una sorta di linea di confine che divide le competenze della macchina e quelle dell’essere umano. Come a dire: “tu arrivi fin qui, al resto ci pensiamo noi”.
IL MONDO DELLA CREATIVITÀ E L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE
Ovviamente gli ambiti in cui la presenza dell’Intelligenza Artificiale risulta più problematica da gestire sono quelli relativi al mondo artistico e della creatività. Settori in cui la capacità di espressione dei sentimenti fa la differenza e che, sulla carta, proprio per questo vede l’essere umano come insostituibile. Ma con una tecnologia in grado di apprendere e migliorarsi di volta in volta, è lecito domandarsi per quanto ancora i sentimenti (o almeno la raffigurazione di questi ultimi) possa restare appannaggio dell’essere umano.
Creazione di immagini, di clip video (e quindi di film), o ancora di canzoni e anche di libri rischiano di vedere un avvicendamento tra essere umano e macchina. Con quest’ultima che avrebbe dalla sua le tempistiche necessarie per elaborare le opere in questioni, senza vincoli di luoghi o tempi. Ecco che quindi una foto non necessiterebbe di spostamenti fisici o dell’attesa temporale del momento perfetto per essere scattata. Così come le clip video e i film non necessiterebbero di costi importanti per essere prodotti. Discorso analogo anche per canzoni e i libri, che potrebbero essere composti con pochi clic dando i giusti input all’Intelligenza Artificiale.
Scenari “apocalittici”, in un certo senso, a cui si prova a porre un freno fin da ora. Perché, come si suol dire, “prevenire è meglio che curare”.