Dimenticate quei lunghi viaggi, spesso in autobus per risparmiare, per raggiungere la città origine e votare. Con le elezioni Europee, dopo anni di battaglie, è cambiato tutto: i fuorisede, migliaia e migliaia di studenti, hanno potuto votare senza lasciare le grandi città universitarie. Tutto questo con un effettivo risparmio economico da parte delle famiglie.
Secondo gli ultimi dati, circa19 mila hanno beneficiato della nuova modalità di voto senza tornare nel proprio comune di residenza. Ma il numero, 19 mila, corrisponde solo al 4 per cento dei circa 591 mila studenti fuorisede italiani che avrebbero potuto votare senza tornare a casa. Nel weekend ha votato l’80,8 per cento di chi ha beneficiato di questo permesso elettorale.
AL VOTO SENZA TORNARE NEL COMUNE DI RESIDENZA
Chiamatela, sicuramente, novità. Un vero cambio di passo che ha permesso ai ragazzi di votare ugualmente senza perdere del tempo prezioso. Tutto questo è stato possibile grazie ad un'iniziativa rivolta alla platea degli studenti (per adesso non ancora allargata ai lavoratori fuorisede), che hanno inviato - entro il 5 maggio - una richiesta al Ministero dell’Interno. Grazie al decreto “Elezioni”, convertito in legge a marzo, è stata stabilità la modalità di voto per i fuorisede garantendo a migliaia di ragazzi l'esercizio di un importantissimo diritto.