LEGO Horizon Adventures, la saga di Guerrilla Games torna nuovamente sulla scena abbracciando questa volta i mattoncini danesi
Anche il franchise del team responsabile di Killzone subisce il trattamento LEGO, un’iniziativa riservata solo alle vere eccellenze
C’è chi dice che l’amore a volte fa dei giri immensi e poi ritorna. Nel caso dei videogiochi possiamo confermare che è così, e gli ultimi tempi in particolar modo ne sono una prova lampante.
Basti pensare a giochi come Silent Hill 2 Remake o Marvel vs Capcom Fighting Collection, per citare due nomi illustri del passato dell’industria tornati nuovamente sugli scaffali. O i più recenti Until Dawn e Horizon Zero Dawn, che hanno visto la luce in un formato rivisto e corretto per la console di nuova generazione, PS5.
Proprio quest’ultimo – a una manciata di settimane dall’uscita della riedizione – torna sotto i riflettori grazie a una di quelle reinterpretazioni che non ti aspetti. Ma in cui forse un po’ ci speri. Parliamo di “LEGO Horizon Adventures”, il gioco che unisce il mondo creato dai brillanti ragazzi di Guerrilla Games all’universo dei mattoncini danesi. Un connubio che, lo diciamo anzitempo, ci ha colpiti molto favorevolmente. Se le cose stanno in un determinato modo, d’altronde, perché nascondersi?
DA ESPERIMENTO A PUNTO DI RIFERIMENTO
Nel 2017, con l’uscita di Horizon Zero Dawn, probabilmente non erano in tanti a scommettere su un futuro tanto roseo per il franchise. Che, lo ricordiamo per i più distratti, al momento conta un sequel (Horizon Forbidden West), un remake del capostipite e ora LEGO Horizon Adventures. D’altra parte il videogioco in questione rappresentava un esperimento per gli stessi Guerrilla Games, che all’epoca si era contraddistinta per il proprio lavoro con la serie Killzone senza però mai uscire dal segmento degli sparatutto in prima persona. Una scommessa che all’epoca fu vinta e che oggi ci permette di godere dei frutti di ogni singolo sforzo del team di sviluppo.
È sicuramente bello vedere quanto poi la fama del gioco sia cresciuta, tanto da permettere al franchise di dar vita a una collaborazione con i mattoncini LEGO. Un qualcosa che, la storia ce lo insegna, è riservato solo ai grandi. Da Harry Potter a Star Wars, passando per Jurassic Park e Indiana Jones: nomi che permettono di capire di che tipologia di grandezza stiamo parlando.
LA STORIA DI HORIZON VISSUTA SOTTO UNA NUOVA LENTE
Guardando al 2017, quello che riservava Horizon Zero Dawn ai suoi giocatori era un concentrato di contenuti vasto, variegato e curato. Ogni aspetto del gioco aveva una sua ragion d’essere, dall’ambientazione ispiratissima alla trama che si sviluppava con tante ramificazioni, ognuna con il giusto spessore. A questo aggiungiamoci un mondo di gioco totalmente esplorabile, vera manna dal cielo per chi ama girovagare a perdifiato, uno sviluppo ruoli stico del personaggio e combattimenti coreografici.
Con LEGO Horizon Adventures le dinamiche di base del franchise restituiscono gli stessi feelings, sebbene con le modifiche necessarie per risultare credibili all’interno di un gioco a base di mattoncini. Il free roaming cede il passo a livelli più lineari, con la protagonista che avrà dei compiti ben precisi in ogni singolo scenario. Ci sono l’esplorazione, la raccolta di risorse e i combattimenti, ma c’è anche la verve classica del franchise. Con la battuta giusta al momento giusto, nel rispetto dell’originale ma senza tradire la natura dei titoli in salsa LEGO.
Anche lo sviluppo dei personaggi ha un suo preciso peso nell’economia del gioco, con gli elementi da gioco di ruolo che sono perfettamente bilanciati. E vanno di pari passo con il grado di sfida del videogioco stesso, mettendo gli utenti sempre in condizione di uscire vittoriosi dagli scontri. Non senza però metterci il giusto impegno, chiaramente. Magari, perché no, approfittando della possibilità di affrontare l’avventura in co-op con un amico.
A questa va aggiunta una resa grafica molto convincente, che beneficia delle tecnologie di ultima generazione. Nella prova effettuata su PS5, i mattoncini erano più lucenti che mai (Ray Tracing, sei tu?, ndr).
Un esordio che si può definire ottimo per questo gioco, che avvicina i giovanissimi a un franchise che ha qualche annetto sulle spalle ma che ha evidentemente ancora tanto da dire.