ESSERE RAGAZZI DI STRADA E SAPER VEDERE IL SOLE TRA I PALAZZI
Quando arrivi dalla “strada” quel background lo porti con te: il quartiere, la voglia di riscatto e la determinazione. Valori sani che si intrecciano anche con la musica che diventa uno spiraglio di salvezza tra i palazzoni grigi, un modo per colorare il mondo, la possibilità di una vita migliore.
DA GHALI A MAHMOOD, LA NEW WAVE MILANESE PASSA DA BAGGIO
Questa è una storia ricorrente non solo per la scena rap partenopea ma anche per la new wave milanese che vede il quartiere Baggio come un crocevia di ispirazione e sonorità vincenti. Di lì è passato Ghali ma da quelle parti è passato anche Alessandro Mahmoud, nonostante sia cresciuto al Gratosoglio, con la mamma e tantissimi cugini: “Io ho studiato canto da quando avevo dodici anni, in una scuola di Baggio, mi facevo un’ora e mezza di tram per arrivarci. E quando ho iniziato a scrivere, a 18 anni, per un milione di volte mi hanno respinto". Così Mahmood si racconta ai ragazzi della comunità Kayros di Vimodrone, alle porte di Milano.
MAHMOOD, L'INCONTRO CON GLI ADOLESCENTI DELLA COMUNITÀ KAYROS DI VIMODRONE
L’artista con due Sanremo vinti e oltre 3,5 miliardi di stream all’attivo ha incontrato gli adolescenti della comunità di Kayros a Vimodrone, tra loro tanti aspiranti rapper che stanno attraversando percorsi difficili (di carattere penale) e hanno messo le loro storie in musica. Come racconta il Corriere della Sera questa mattina, Mahmood ha ascoltato la loro musica lasciandosi andare a consigli schietti e mirati al miglioramento con un’aggiunta motivazionale di chi è partito dalla strada e ce l’ha fatta: «Voi raccontate la verità e si sente».
MAHMOOD: GLI OSTACOLI, I SUCCESSI E LA GRATITUDINE
Poi Mahmood ha continuato a raccontare i suoi nastri di partenza: "Fino a 27 anni io ho vissuto con mia mamma perché non potevo permettermi altro e quando ho vinto Sanremo ero talmente felice che neanche le sentivo, le voci di chi mi criticava". Durante il percorso scolastico "nessuno mi si filava, ma io volevo credere al mio sogno. Il talento vale per il 40 per cento il resto è testa, caparbietà, umiltà: bisogna accettare i “no” e crescere su quelli". E ancora: "Ho delle persone cui dire grazie, come Paola Zukar. Per un mese e mezzo ci trovavamo al bar, ascoltavamo della musica. Mi mandava dei beat e mi chiedeva di costruirci sopra delle melodie. Poi un giorno mi ha dato appuntamento in studio e mi sono trovato davanti Fibra, che era il mio idolo. Il tempo può diventare opportunità".
KAYROS, UNA BELLA STORIA DI RISCATTO
Una bella storia merita maggiore attenzione. Allora facciamo un passo indietro: che cos'è l’associazione Kayros? L'attività è iniziata nel 2000 a Lambrate, un quartiere periferico di Milano, su iniziativa di don Claudio Burgio, con l’obiettivo di offrire supporto e alloggio a minori in difficoltà segnalati dal Tribunale per i Minorenni, dai Servizi Sociali e dalle forze dell’Ordine. Nel corso degli anni sono state aperte diverse comunità di accoglienza in diverse località, tra cui Vimodrone.
Da questa comunità sono cresciuti e usciti fuori nomi come Baby Gang e Sacky (ultimamente ha lanciato una hit che si chiama proprio Kayros), del collettivo di San Siro Seven 7oo. Ovviamente, non è un caso. Tutto questo è possibile grazie alla passione per la musica del fondatore don Claudio Burgio, che ha così tracciato una nuova via per tanti adolescenti. Ora grazie all’aiuto del gruppo Sugar può contare su una vera e propria sala di registrazione e dalla collaborazione con Universal è nata persino una etichetta musicale.