Marcell Jacobs, il 2022 fin qui è agrodolce: un anno vissuto tra qualche successo e molti ritiri
Dopo l’oro olimpico conquistato nell’agosto 2021 a Tokyo, il velocista azzurro non riesce a trovare la continuità fisica
Marcell Jacobs è stato tra i protagonisti nel 2021 dello sport. A Tokyo ha toccato uno dei punti più alti nel mondo dell’atletica, conquistando la medaglia d’oro nei 100 metri alle Olimpiadi. Successo bissato nella staffetta 4x100. Insomma, un anno da sogno (che aveva preannunciato ai nostri microfoni), lo scorso, per il corridore italo-americano. Il grande timore di Marcell, una volta arrivato all’apice dell’atletica mondiale, è quello che si sta realizzando ora: non poter dimostrare di essere il più forte anche con l’oro al collo, costretto più volte a dare forfait.
L’ultimo ritiro, in ordine di tempo, è quello dai Mondiali di Eugene. “Una scelta dolorosa, ma per non rischiare un infortunio più serio, devo rimandare il confronto alle prossime gare, dopo un recupero pieno”.
Dopo i successi di Tokyo
Il 2022 di Marcel inizia come era finito il 2021. Una medaglia d’oro nei 60 metri, specialità da cui è partita la sua parabola. È il 19 marzo e il titolo mondiale, con record europeo, sembra solo l’antipasto di un altro anno di successi.
Così, purtroppo, non è stato. Almeno fino a questo momento.
I problemi di Jacobs
Il primo forfait stagionale arriva il 7 maggio a Nairobi. La sera che precede la prima gara all’aperto dell’anno, Jacobs lamenta dei problemi gastrointestinali che lo costringono ad andare in ospedale.
È una primavera agrodolce per Marcel. Il 18 maggio vince al meeting di Savona, dove corre per la prima volta i 100 metri dopo Tokyo. Solo 5 giorni dopo, però, si ferma di nuovo, per una distrazione-elongazione di primo grado al bicipite sinistro, che lo costringe a saltare il meeting di Eugene, teatro dei mondiali in corso.
Il problema fisico persiste, tanto che l’oro olimpico è costretto a saltare il Golden Gala di Roma – dove viene accolto con una standing ovation, in veste di spettatore – e l’appuntamento di Oslo.
Il 25 giugno è la data in cui Jacobs si toglie di dosso spettri e dubbi, torna in pista e si prende i 100 metri nei Campionati Assoluti Italiani di Rieti. Anche qui, però, la soddisfazione dura 5 giorni: il 30 giugno arriva l’annuncio del suo ritiro dalla tappa della Diamond League a Stoccolma, a cui avrebbe preso parte proprio in vista dei Mondiali di Eugene.
I Mondiali di Eugene
L’appuntamento iridato in Oregon arriva, con Jacobs presente. Sono tante le aspettative ma anche le incertezze su di lui, cancellate con la prestazione in batteria che gli vale l’accesso in semifinale. Non il miglior Marcel, come racconta lui stesso: “Non riesco a lasciarmi andare, devo affidarmi al fisioterapista per essere in forma per la semifinale”.
I suoi dubbi si trasformano in certezze appena 24 ore dopo. Lo comunica la Fidal, la Federazione Italiana di Atletica Leggera: “Il quadro clinico può mettere a rischio l’integrità muscolare e portare a lesioni, Marcel non parteciperà alla semifinale”.
E ora?
Il futuro di Jacobs ora sembra imprevedibile. Ci ha pensato però lui a caricare di speranze i tifosi. “Agli italiani e ai miei fan faccio questa promessa: ce la metterò tutta per continuare a farvi sognare”. E uno come lui, quando dà la propria parola, fa di tutto per mantenerla.