Mariposa, il brano di Fiorella Mannoia in gara a Sanremo: l’analisi
L’orgoglio femminile urlato da una donna che ha fatto la storia della musica italiana
La prima partecipazione di Fiorella Mannoia al Festival risale al 1981 con la canzone "Caffè nero bollente". L'ultima volta è stata sette anni fa con "Che sia benedetta", che si è classificata al secondo posto. Nel frattempo, ha ricevuto due Premi della Critica. Quest'anno, Mannoia fa il suo ritorno per la sesta volta con il brano "Mariposa".
INNO ALLA LIBERTÀ
La cantante spiega che si tratta di un brano che esprime l'orgoglio femminile, “un manifesto che riflette sull'appartenenza all'altra metà del cielo". In un periodo in cui le donne stanno acquisendo consapevolezza della propria emancipazione, la canzone offre una panoramica storica, rappresentando tutti gli aspetti, positivi e negativi, di questa evoluzione. Questa volta ha scelto di presentare un brano dal ritmo incalzante come "Mariposa". Le sonorità giocano con il folklore latino, così come il testo, che dipinge un ritratto complesso e sfaccettato di un personaggio femminile quasi mitologico, rappresentante di ogni donna che abbia mai vissuto: "Mi chiamano con tutti i nomi, tutti quelli che mi hanno dato". Il ritornello, con il suo "Ahia ia ia ia iai", è destinato a essere cantato a pieni polmoni in coro. Un inno fresco alla libertà all’orgoglio di essere donne, nel bene e nel male, nei pregi e nei difetti.
.FIORELLA MANNOIA, QUALCHE CURIOSITÀ
Fiorella definisce il palco dell'Ariston come "stregato", confessando che ogni volta che vi sale, il cuore le si stringe in gola, poiché esporre se stessa al giudizio del pubblico è un'emozione che non smette mai di affascinarmi. Sanremo, afferma, è sempre una festa splendida, nonostante le sfide. Riguardo agli istanti prima di salire sul palco, Mannoia rivela di concedersi soltanto uno spruzzo del suo profumo preferito e poi è pronta per esibirsi.