“Noi, Loro , gli altri” è il nuovo album di Marracash, uscito lo scorso 19 novembre. Quattordici tracce sincere, pure, come il suo stile. Indiscutibile. Una particolarità sono le copertine, tre in questo caso: la prima rappresenta il ‘noi’ con le persone da sempre più legate e vicine a Marracash, la seconda ‘loro’ ovvero l’establishment e le persone più legate al senso di formalità nella sua vita e poi “gli altri”, ovvero i fan che sono i protagonisti della terza copertina.
Benvenuto Marracash, come stai?
“Bene bene, grandi!”
Sei attesissimo, specialmente dopo il tuo album precedente ‘Persona’, certificato 5 volte Platino. Come vivi questi momenti?
“A livello conscio non l’ho vissuta male, ho fatto il disco come volevo però in realtà la pressa c’era”.
Tu sei tra i big della musica e lo sanno anche dagli addetti ai lavori. Ma come fai a non avvertire un po’ di pressione?
“Io mi isolo da tutto, anche dai social e mi aiuta a non pensare alle aspettative della gente”
Quando hai scritto l’album avevi delle tematiche in mente o il tuo flusso di coscienza ha fatto tutto da solo?
“Avevo delle tematiche, io di solito raccolgo del materiale. Prendo spesso appunti, se guardo un film e mi piace qualcosa la appunto, se parlo con te e dici qualcosa di interessante me lo appunto ecc…”
Ti piace la nuova generazione musicale, ad esempio Blanco o Madame?
“Si molto, mi piacciono anche per l’estetica nuova e fresca che portano nella musica. Sono acqua e sapone anche nelle tematiche”.
La prima copertina dell’album ritrae la tua famiglia, quante volte avete rifatto la foto?
“Parecchie. Devo ammettere che ancora qualcuno si lamenta, tipo mia cognata perché è venuta coperta da mio nipote”
Nell’album c’è una traccia chiamata ‘Pagliaccio’. Chi sono i pagliacci secondo Marracash?
“Pagliaccio e Cosplayer sono un po’ due facce della stessa medaglia, mi premeva fare queste canzoni che parlassero della finzione che c’è in questo momento storico dove la gente si veste da qualcos’altro: nel caso di ‘pagliaccio’ da rapper oppure da gangster”.
Ci ha colpito la collaborazione con Calcutta, noi lo conosciamo come un personaggio notturno. Come lo hai contattato?
“Io sono più notturno di lui, le migliori idee mi vengono tre le 3 e le 5 del mattino. Sono andato a Bologna a conoscerlo poi ci siamo messaggiati per un po’ ed è nata ‘laurea ad honorem’ con un significato forte di chi ha vissuto diversi traumi e ne esce con forza però mantenendo il cuore”.
Nella canzone ‘Io’ parli di ipocrisia, dove l’avverti maggiormente?
“C’è una frase del disco significativa: ‘Oggi come oggi tutto è inclusivo a parte i posti esclusivi”. Questa è una bella ipocrisia perché il mondo è più esclusivo che mai”.
Quando è nata ‘Crazy love'?
“E’ nata quasi all’inizio del progetto, è uno dei mattoncini fondanti di tutto”
C’è anche Mahmood nella traccia ‘Crazy Love?’
“Sì, siamo amici. Mi piaceva sorprendere gli ascoltatori con qualche ospite”
Con la musica riesci a elaborare i tuoi dolori?
“La musica è una bella terapia, magari mi capita di andare dal terapista quando non lavoro”
Con la scrittura tendi a riguardare e rivedere più volte il testo?
“No perché faccio subito un lavoro di pulizia generale”
E’ arrivato il momento del game di Collettivo Zeta chiamato ‘IO O GLI ALTRI?’
Abbiamo preparato due scatole che saranno rispettivamente rinominate “Io” e “Gli altri” con una serie di situazioni di vita. Ci dovrai dire in quale scatola le inserisci, partendo dal fatto che ‘Io’ significa che il bigliettino da te pescato potrebbe riguardare un’attività che vorresti svolgere in prima persona mentre ‘Gli altri’ un’attività che cederesti volentieri a qualcun altro.
Marracash pesca alcuni bigliettini:
Brillo prima di un live? La metto nella scatola gli altri
Una raccomandata dall’agenzia delle entrate? La metto nella scatola Io
Pilotare un aereo? Scatola io
Conduttore di un programma tv? Gli altri
Una tipa che martella su Instagram provandoci? Gli altri
Cena con Elodie? Io
Bar ignorante sotto casa? Io
Protagonista di un film? Gli altri
SONG OF LIFE:
La canzone scelta da Marracash è ‘Siamo solo noi’ di Vasco Rossi.
“L’ho scelta anche perché nel titolo c’è la parola ‘noi’”.
DOMANDE DEI FAN:
Marracash farai concerti all’estero e in Svizzera?
“Spero intanto di farli in Italia perché siamo in ballo da tempo però in Svizzera potrei capitare”.
Percepisci differenza tra la scena rap del nord e quella del sud?
“A Napoli c’è una bella realtà, sono i più forti d’Italia. Vorrei vedere qualcosa di più in Calabria. C’è un po’ di dislivello e salgono quasi tutto a Milano”
La scaletta dei live ce l’hai già in testa?
“No perché faccio tutto all’ultimo secondo come Bruce Willis”.