Ventuno e cinque.
Questi sono i due numeri della settimana super di Michele Lamberti. Nato a Brescia il 3 novembre 2000, il doppio figlio d’arte del nuoto italiano ha un futuro da predestinato e un presente già vincente.
Leggendo la sua data di nascita, risulta evidente: ‘ventuno’ sono gli anni compiuti appena 5 giorni fa. Il dove e il come abbia festeggiato lascia intuire cosa quel ‘cinque’ possa rappresentare.
Un Europeo da sogno
A Kazan negli Europei di nuoto, Michele si è fatto diversi regali. Cinque, appunto. E in realtà li ha fatti un po’ a tutta l’Italia. Perché quel ‘cinque’ racconta delle medaglie raccolte agli Europei di nuoto in vasca corta.
Argento nei 50 dorso (con record italiano) e nei 100 farfalla, oro nella staffetta 4x50 mista maschile (da record mondiale) e poi la doppietta nell’ultima giornata in Russia, con il bronzo nei 200 dorso e l’argento nella staffetta 4x50 mista - con due uomini e due donne. Un bottino super per festeggiare al meglio, appunto, anche il traguardo personale dei 21 anni. A casa lo aspetta una torta di frutta - la sua preferita – insieme ad una famiglia di nuotatori.
Il nuoto nel sangue
Papà Giorgio è stato il primo nuotatore italiano a vincere un oro mondiale, nel 1991 a Perth. Sembra già evidente come nel sangue di Michele possa scorrere un sangue vincente, di sicuro non banale. E mentre portava il mondo del nuoto azzurro su livelli mai toccati prima – e a cui i talenti contemporanei come suo figlio ci stanno abituando – a bordo piscina ha conosciuto anche la donna della sua vita. Tanya Vannini secondo tanti addetti ai lavori come nuotatrice avrebbe meritato maggiore fortuna per la sua carriera, chiusa nel 1998, prima di dedicarsi al ruolo di mamma a tempo pieno. O forse no…
Già, perché Tanya fa anche da allenatrice ai suoi tre figli, tutti e tre nuotatori. Michele ha raggiunto la ribalta a Kazan, realizzando il sogno che condivide anche con i suoi fratelli. Il carabiniere Matteo, il più grande, era il più atteso al salto di qualità, prima che il Covid ne fermasse i progressi. Noemi, più piccola (17 anni), era l’unica persona della famiglia al seguito di Michele a Kazan. Lei che condivide con lui l’ambizione e la determinazione e chissà, forse anche il talento. Di sicuro condivide il sangue, e quello dei Lamberti sembra essere una garanzia di successo.
Come sarà il risveglio ora?
Ora Michele aspetta di riabbracciare tutta la famiglia. E i suoi genitori aspettano lui per fare un punto della situazione. A 21 anni essere sul tetto d’Europa può far paura e anche farti perdere i punti di riferimento. Michele ha le spalle larghe sia per vincere (e portare) medaglie, sia per capire i propri onori e oneri. I suoi successi non fermeranno i suoi studi all’università (studia lingue in cattolica a Brescia).
Sul profilo Instagram della sua società di nuoto, la GAM di Brescia, qualche giorno prima dell’#EuroSwim2021 di Kazan è stata pubblicata la scritta: “Per sognare c’è tempo, l’importante è esserci”. Piedi per terra, testa sulle spalle ma nessun limite all’ambizione. Un mix vincente fatto ad hoc per la generazione Z.