Quello dei videogiochi è un mondo fatto di tantissime sfaccettature. Ognuna delle quali porta in scena un diverso genere di riferimento, all’interno di un mosaico in costante divenire in cui vanno annoverati i diversi titoli usciti (o in uscita) nel corso del tempo. Tra questi un ruolo assolutamente rilevante – lo dicono i numeri – lo hanno i titoli sportivi. Vale a dire quelli che, a cadenza annuale, portano sugli schermi degli appassionati la trasposizione in salsa digitale dei rispettivi sport di riferimento.
Chiaramente, manco a dirlo, a farla da padrone sono le produzioni dedicate a calcio, basket e motori. In particolare parliamo rispettivamente di EA Sports FC 25, NBA 2K25 e F1 2024 (l’edizione 2025 uscirà nei prossimi mesi), che da soli sono in grado di far registrare cifre da capogiro in termini di unità vendute.
Ovviamente non sono questi gli unici sport a muovere il mercato videoludico. Soprattutto considerando che quello per il calcio è un pallino fisso nella fattispecie nel vecchio continente. Oltreoceano la situazione è molto più eterogenea, e a dimostrarlo è la pacifica coesistenza sugli scaffali (e nelle classifiche di vendita) di titoli legati al football americano (Madden NFL 25), all’hockey (EA Sports NHL 25), alle arti marziali miste (EA Sports UFC 5) o al baseball. E proprio su quest’ultimo frangente ci focalizziamo quest’oggi, considerando l’uscita nei giorni scorsi di MLB The Show 25.
MLB THE SHOW 25, TRA REGOLE DA STUDIARE E NUOVE DINAMICHE DA PADRONEGGIARE
Un franchise che, alla stregua di quelli citati precedentemente nella breve rassegna di cui sopra, porta in dote con sé trascorsi di tutto rispetto. Parliamo di una serie che affonda le sue radici nei primi anni ‘00, con il primo capitolo (MLB The Show 06, datato per l’appunto 2006) che ha dato il la a una bellissima tradizione sportivo-videoludica per gli appassionati.
Ovvio che quando si parli di baseball possa esserci, da queste parti, un po’ di confusione e soprattutto dubbi su quelle che sono le regole di questo sport. Per quanto bene o male tutti abbiano sentito parlare, almeno una volta, di “monte di lancio”, “rubare le basi” o di “home run”. In sostanza sono alcune di quelle sfumature che rendono il baseball una vera e propria partita a scacchi della durata variabile.
Ovviamente uno dei compiti di MLB The Show 25 – oltre che di intrattenere gli appassionati – è quello di istruire i nuovi adepti ai principi da rispettare nel corso di una partita. E bisogna dire che il gioco, nella sua complessità, riesce in questo compito accompagnando gli utenti in maniera degna verso la comprensione di tutte le dinamiche basilari.
A queste vanno poi ad addizionarsi tutte quelle chicche “collaterali” (per i neofiti) che rappresentano però un appetitosa aggiunta per chi di questo sport ne mastica da anni. Elementi come l’"Ambush Hitting", il sistema che consente agli utenti di giocare d’anticipo sul tipo di lancio e la posizione nell’area di strike (rischioso, certo, ma con i suoi punti a favore). O ancora il sistema di reazione in campo dei diversi atleti nelle fasi difensive, che tiene conto dei parametri dei giocatori e che permette loro di ovviare a situazioni complicate anche con il giusto grado di spettacolarità. Insomma, tante piccole chicche che donano (ulteriore) spessore a una serie che si arricchisce anno dopo anno.