11 marzo 2025, ore 10:45

Gli smartphone ci hanno cambiato la vita. Se in meglio o in peggio questo è tutto da valutare caso per caso. È però abbastanza evidente come le opportunità offerte da questi piccoli concentrati di tecnologia abbiano avuto un impatto importante sotto numerosi punti di vista.

E quindi sì, ci hanno permesso di accorciare distanze e tempi relativamente alle comunicazioni, permettendoci quindi di restare in contatto con persone con cui, in altri tempi, ci saremmo “persi di vista”. Ma allo stesso tempo quasi ci costringono a una costante e continua permanenza online, una connessione perpetua che, al pari di un gorgo, ti prende e non ti lascia scappare.

Buona parte del merito (o della colpa) va alle notifiche, che spesso arrivano a pioggia sul nostro smartphone. Quei cicalini uniti a vibrazione che ci ricordano che qualcuno ci sta cercando, tramite un messaggio su Whatsapp o attraverso un commento su Instagram, Facebook o TikTok. Ed ecco che lo smartphone torna nuovamente tra le nostre mani, pronto a sostenere ancora una volta sessioni di scrolling compulsivo e consecutivo.


NOTIFICHE, C’È CHI LE CONTROLLA FINO A 80 VOLTE ALL’ORA

Questa eterna connessione con il mondo digitale sembra però non fare bene alla nostra psiche. Un argomento su cui si sono spesi fiumi di parole nel corso degli ultimi tempi. Parole a cui si aggiungono però anche i numeri della ricerca condotta per Amazon Kindle, che evidenzia come gli italiani accendano i propri dispositivi elettronici anche fino a 80 volte in un’ora per controllare le notifiche.

Un elemento di forte stress, per il 92% degli intervistati, considerando che le notifiche – e quindi il tentativo di connessione di altri verso di noi – non conosce orari. Per il 28% degli utenti intervistati le ultime interazioni della giornata arrivano quasi sempre a ridosso del momento in cui vanno a dormire.

Un forte elemento di disturbo quello delle notifiche, considerando quanto siano capaci di distrarre nelle consuete attività quotidiane. D’altronde sì, c’è solo quel messaggio da leggere, ma perché non dare un’occhiata anche al resto? Così, giusto per essere sicuri di non perdersi gli aggiornamenti più importanti. Ma l’attenzione è qualcosa di facile da perdere e difficile da riacquisire, con il ripristino del focus mentale che può necessitare di un lasso di tempo che varia dai 60 ai 90 secondi. Interruzioni dunque che impattano in maniera importante sulla nostra efficienza.


Notifiche sullo smartphone, quanto ci distraggono? Gli italiani le controllano fino a 80 volte all’ora


BUONANOTTE MONDO: DA CHE ORA STACCARE LA CONNESSIONE?

Non esiste una formula perfetta per la gestione delle proprie comunicazioni social, dell’essere connessi. Ognuno deve cercare il proprio personale equilibrio tra necessità di risultare reperibile e tempo per se stessi lontano dallo smartphone.

Quello che è stato evidenziato da più ricerche riguarda l’impatto che gli schermi dei device hanno sulla qualità del sonno. Con gli esperti che consigliano di evitarne l’utilizzo a partire da almeno un’ora prima dell’ora di andare a nanna.

Con l’orario medio stimato dello “spegnimento luci” fissato alle 23.26, occorrerebbe quindi dare la buonanotte al mondo, spegnendo la connessione dati, alle 22.36. Un’ora in cui dedicarsi a sé stessi, magari leggendo un buon libro, facendo il bilancio della propria giornata o semplicemente trascorrendo del tempo in compagnia dei propri affetti. In questo caso in presenza, ovviamente.