La corsa di Oppenheimer verso gli Oscar 2024 prosegue a vele spiegate. Non sembra avere alcun rivale, facendo incetta di tutti i premi più prestigiosi in circolazione. Dopo aver trionfato ai Golden Globe e ai BAFTA, stavolta la pellicola diretta da Christopher Nolan conquista anche i SAG Awards e i PGA Awards, rispettivamente il premio dell’associazione degli attori di Hollywood e il riconoscimento della Producers Guild of America, ovvero il sindacato dei produttori americani. In entrambi i casi Oppenheimer porta a casa il numero più alto di statuette.
SAG E PGA, PROVE GENERALI PER GLI OSCAR
Tutti e due i riconoscimenti sono da sempre un fortissimo indicatore per capire in quale direzione andrà l'assegnazione degli Oscar che quest'anno, si terranno il 10 marzo a Los Angeles.
In 25 edizioni su 34 finora il vincitore del PGA ha ottenuto l’Oscar come miglior film, e dal 2009 a oggi solo tre film si sono comportati diversamente: La grande scommessa, La la land, 1917. Oltretutto, sebbene l’Oscar al miglior film venga votato da tutti i membri dell’Academy, non solo dai produttori, il metodo utilizzato è lo stesso identico, quello preferenziale. Chiaramente anche i SAG Awards risultano fondamentali per analizzare la corsa agli Oscar. Gli osservatori più acuti solitamente pongono particolare attenzione al SAG per miglior cast d’insieme, che può diventare una sorta di fotografia anticipata per l’Oscar al miglior film. Storicamente è capitato moltissime volte. Negli ultimi quindici anni non è successo solo per film come Bastardi senza gloria (vinse The Hurt Locker), The Help (vinse The Artist), American Hustle (vinse 12 anni schiavo). Un anno fa la vittoria di Everything Everywhere All At Once (ben 4 premi) ha praticamente sancito definitivamente la corsa finale all’Oscar per il film.
Non è da sottovalutare il fatto che le votazioni finali per gli Oscar sono ancora aperte, quindi questi risultati potrebbero influenzare gli ultimi membri che devono ancora esprimere la loro preferenze.
LA GLADSTONE IPOTECA L’OSCAR
Per rimanere in ottica Oscar, se Oppenheimer non ha rivali, le cose non sembrano mettersi troppo bene per Emma Stone. La sua Bella Baxter di “Povere Creature!” perde quotazioni dal momento che invece crescono a dismisura quelle di Lily Gladstone. L'attrice, prima nativa a ricevere la nomination per la sua interpretazione in “Killers of the flower moon”, ha vinto il SAG Awards nella rispettiva categoria, andando così a ipotecare la sua vittoria per l’Oscar. Emma Stone ha già vinto l’ambito premio per La la land, ma agli occhi di pubblico e critica, il lavoro svolto per Lanthimos sembra essere la sua prova d’attrice definitiva, che la consacra una volta di più nell’Olimpo delle grandi attrici americane.