“Pablo Neruda. Il poeta, la ragazza e l'oceano", il graphic novel che svela lo spessore umano di un personaggio che ha fatto la storia della poesia

A centoventi anni dalla sua nascita, Pablo Neruda diventa il protagonista del graphic novel di Serena Quarello e Lorenzo Megni

Un poeta, ma anche un uomo politico e diplomatico dotato di grandissima sensibilità e umanità. Questo era il personaggio intorno cui ruota il graphic novel “Pablo Neruda: il poeta, la ragazza e l’oceano” di Serena Quarello e Lorenzo Megni. Un volume che, a 120 anni dalla sua nascita, ripercorre uno dei momenti più importanti della vita di Neruda. E lo fa attraverso un racconto che lo vede protagonista collaterale, con il focus che invece si pone su altri personaggi.

E proprio con gli autori abbiamo avuto modo di andare dietro le quinte di “Pablo Neruda: il poeta, la ragazza e l’oceano”, alla scoperta dei retroscena della lavorazione.

ALLA SCOPERTA DI “PABLO NERUDA. IL POETA, LA RAGAZZA E L'OCEANO”

Serena, cosa troviamo in “Pablo Neruda. Il poeta, la ragazza e l'oceano”?

“Due storie si intersecano, dialogano e si uniscono davanti al mare, elemento liquido che accoglie, salva, unisce. Due storie quindi: una ha a che fare con la Storia, con la esse maiuscola, ma poco nota. Quella degli esuli spagnoli quando la repubblica viene spazzata via dalla Guerra Civile di Spagna, a cui seguiranno 40 anni di dittatura franchista. E poi c’è l’altra storia, quella con la esse minuscola, di finzione, ma che racchiude e racconta persone semplici che si sono trovate a combattere in una guerra non voluta. In particolare, i due protagonisti un ragazzo di chiara fede repubblicana e una ragazza che repubblicana lo diventa per amore. E poi c’è lui, Neruda, con i suoi versi e la folle idea di salvarli quei rifugiati politici, quegli esuli”

Da dove nasce l'ispirazione per quest'opera?

“Da un’esigenza: fare luce su una storia, quella di Neruda e del Winnipeg, ma soprattutto sul trattamento che ricevettero gli esuli spagnoli, così attuale e così poco nota. Spoileriamo un po’: tutto nacque da una chiacchierata con il figlio dell’ultimo capitano repubblicano che chiuse la Retirada dei repubblicani spagnoli in fuga dalla Spagna franchista. Jaume volle condividere aneddoti preziosi, commoventi, reali. Vuoi non scriverci un libro?”

UN VIAGGIO TRA STORIA REALE E FINZIONE NARRATIVA

Molti conoscono Pablo Neruda per la sua carriera di poeta, ma forse non tutti ne conoscono la caratura nei panni di diplomatico. Eppure, si tratta di un aspetto molto importante della vita di Neruda...

“Un grande poeta, ma soprattutto un uomo, un uomo cocciuto che caparbiamente chiede e ottiene un permesso speciale dalla presidenza cilena e, con il titolo tagliato su misura di “console cileno per i rifugiati politici”, lascia il suo Paese per recarsi a Parigi dove in modo febbrile raccoglie fondi per acquistare un mercantile, il Winnipeg. La nave, da anonima e decisamente male in arnese, diventa il rifugio eroico su cui Neruda imbarca più di duemila repubblicani spagnoli.

Cos’era successo? Cosa aveva trasformato un poeta che sì aveva avuto un incarico di console in Spagna, l’amatissima Spagna, in una sorta di Schindler? Al di là del Neruda poeta, il graphic novel racconta un episodio storico poco conosciuto: alla fine della Guerra Civile Spagnola, nel 1939, quando le sorti della guerra sorridevano alla fazione nazionalista franchista, 30.000 repubblicani lasciano il paese, a piedi, affrontando un inverno freddissimo. La colonna umana, detta appunto la Retirada, presa di mira dai cecchini lungo il cammino verso i Pirenei, crede di aver trovato la salvezza in Francia. Invece il governo francese, per timore di accogliere pericolosi dissidenti, li rinchiude nei cosiddetti champs de collectage che preannunciano tristemente i campi di concentramento nazisti che verranno di lì a poco. In realtà si trattava per lo più di baracche cintate da filo spinato dove gli esuli moriranno di fame, tifo, in uno stato di quasi totale abbandono e indigenza.

Neruda non sta a guardare e mette in moto una macchina al limite della legalità per salvarne quanti più riesce. Ha “la Spagna nel cuore”, come recita il titolo di un poema fra i più famosi. Ma non voglio dire di più, la storia e il finale lo raccontano le vignette del libro.”

UN RACCONTO FATTO DI IMMAGINI

Ci sono state scelte artistiche specifiche adottate per rappresentare al meglio l'epoca storica in cui ci porta il Graphic Novel?

“Lascerei la parola a Lorenzo Megni che magistralmente ha interpretato la storia, dopo un’accurata ricerca storica e iconografica. Ma soprattutto l’ha CAPITA. Non c’è nulla lasciato al caso, i colori giocano con il racconto e con i versi delle poesie di Neruda che abbiamo selezionato perché sembravano scritti apposta per la nostra storia!”

Lorenzo Megni: “Illustrare i personaggi storici e le diverse ambientazioni ha richiesto un importante lavoro di studio e ricerca. Per raffigurare le città e alcuni quartieri noti, mi sono dovuto accertare della presenza o meno di determinati edifici e monumenti, e di quale fosse la loro condizione nel momento storico in cui si svolge il racconto. In alcuni casi è stato più difficile risalire all’aspetto preciso, poiché le fonti fotografiche a disposizione erano molto poche. Ad esempio, per la casa de los flores, dove Neruda risiedeva a Madrid nel 1934, le foto d’epoca sono soprattutto quelle a seguito del bombardamento che la distrusse, e per rappresentarla frontale e ancora “viva”, ho dovuto ricostruirla basandomi su questi riferimenti e sul testo della poesia explico algunas cosas di Neruda, che la descrive.

La ricerca mi ha portato ad accumulare materiali per un grande archivio di reference e aneddoti storici utili, presi dal web, da raccolte di foto d’epoca, da documentari e testi inerenti.

Per quanto riguarda la narrazione grafica ho avuto l’opportunità di sperimentare su più fronti. Lo storytelling alterna un’impaginazione più libera e aperta nei momenti in cui è presente la poesia, a una più composta e strutturata quando la storia ha uno sviluppo lineare. Il segno, varia dall’essere pulito, delicato e morbido, allo sporcarsi, spezzarsi e diventare spigoloso a seconda del peso emotivo della scena.

Il colore vira verso tinte seppia dal sapore retrò quando a venire raccontato è il momento presente, cambiando di tono nelle scene emotivamente forti e nella rappresentazione grafica della poesia e degli aspetti più legati al mondo interiore. Quando il testo poetico assume caratteri più cupi, e a venire mostrate sono intense scene di guerra, le pagine si tingono di un viola scuro, contrapposto ai toni del rosa utilizzati quando a venire raccontati sono amore e purezza. Nei momenti in cui la presenza del mare (reale o che riecheggi nella fantasia dei personaggi) è emotivamente importante, la scena si tinge con un filtro blu.

Queste e altre scelte, in certi casi molto personali, che ho fatto nell’interpretazione sono state tutte ben accolte da Serenella, e insieme abbiamo dato vita a una storia per noi importante e che siamo felici di aver realizzato.”

Una storia di finzione – basata su eventi reali – che magari aiuterà a comprendere e ad amare le tante sfumature di un personaggio e di un poeta che ha fatto la storia. In tutti i sensi.

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