Il cantante ai nostri microfoni non ha escluso di continuare il percorso come cantante
Dopo aver ospitato Vale LP nella giornata di ieri, oggi in Collettivo Zeta è stata la volta di Paolo Santo che si è lasciato andare alla sua prima intervista ai nostri microfoni. Assieme a Nicolò Giustini, ha lanciato il suo primo singolo, “L’età d’oro”, e ci ha raccontato un pò del suo percorso musicale.
PAOLO SANTO, CHI È?
“Mi ricordo che mi dissero - Sei così lucido quando scrivi per gli altri, non capisco come fai a non esserlo su di te - Sto imparando a esserlo. È una croce e una delizia”. E finalmente ha cominciato a farlo anche per se stesso. Per chi non lo sapesse Paolo Santo è lo pseudonimo di Paolo Antonacci e negli ultimi anni, nascosto dietro le quinte, ha contribuito alla scrittura di alcune delle canzoni più ascoltate in Italia collezionando oltre 60 dischi di platino. Tra i suoi successi ci sono “Sinceramente” di Annalisa, “I p’ me, tu p’ te” di Geolier e “Apnea” di Emma presentate sul palco dell’Ariston all’ultima edizione del Festival di Sanremo. Ma anche di alcune delle canzoni più suonate le scorse estati come “Viola” di Salmo e Fedez, “Bellissima” e “Mon amour” di Annalisa, “Extasi” di Fred de Palma e “La dolce vita” di Tananai, Fedez e Mara Sattei.
L’INTERVISTA
“Casa mia è un pò matta. È tutta rosa ed è un'estensione di me nel bene e nel male.” si apre così la chiacchierata con Paolo Santo dopo aver sentito il suo primo singolo che lo vede protagonista anche in voce, e proprio su questo il cantautore ha messo l’accento “Ho sentito l'esigenza di far sentire la mia voce, farla sentire soprattutto a me stesso. Un pò per gioco, un pò per sfida. Volevo divertirmi innanzitutto.” “Sei come Madame e Riccardo dei Pinguini Tattici Nucleari, il tuo stile di scrittura è ormai riconoscibile" dice Nicolò. “Io scrivo solo di quello che mi piace. Oppure scrivo di quello che ancora non c’è e che vorrei sentire” afferma Paolo che poi rivela “Scrivo solo in studio, mi segno delle cose sul telefono. Vedo un sacco di televisione, film e documentari, mi prendo qualche appunto e poi scrivo solo nelle quattro mura dello studio, mi faccio trasportare dalle vibes di quel posto.” Ma quale sarà uno degli ultimi documentari visti da Paolo Santo, chiede Nicolò Giustini incuriosito. “Uno su Mosè sul primo testamento e poi una cosa sui vangeli e sul primo testamento” dice il cantautore. “Mi ricordo quasi tutte le canzoni che scrivo a memoria perché lavorando le ascolto molte volte e per forza di cose rimangono impresse.” dice poi Paolo Santo. “La mia voce non mi annoia e forse anche per questo ho deciso di cantare io L’età d’oro”. Sicuramente questo brano mi ha fatto iniziare un percorso che sicuramente avrà un prosieguo.” In conclusione Paolo Santo si è lasciato andare al consueto game del Collettivo Zeta.
L’intervista completa è ascoltabile sul sito o sull’App RTL 102.5 Play. Per restare sempre aggiornato segui anche la nostra pagina Instagram @radiozetaof