Dopo tanti dibattiti sulla pericolosità della rete, cari minorenni, il modo di navigare su internet si prepara ad una rivoluzione senza precedenti. Infatti, sono entrate in vigore le nuove regole dell'Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni (Agcom) riguardanti la tutela dei minori sul web. Senza scomodare il politichese o parole incomprensibili andiamo subito al cuore della questione: i fornitori di servizi web, al momento dell'acquisto di una nuova sim o della sottoscrizione di un nuovo contratto, devono includere un sistema che blocchi (parental control) una serie di contenuti ritenuti inappropriati, a cui i minori non potranno avere accesso. Il filtro viene applicato in automatico qualora il contratto sia intestato a una persona minorenne, .
I siti vietati dal parental control
Dopo mesi di lavoro e confronto con i diversi protagonisti in campo, l’autorità per le comunicazioni ha delineato la stretta selezionando delle macro aree. Nello specifico: contenuti pornografici, gioco d’azzardo/scommesse, armi, violenza, odio e discriminazione, promozione di pratiche che possono danneggiare la salute alla luce di consolidate conoscenze mediche, anonymizer, sette.
Problematiche nella limitazione delle sim dei minorenni
Con questo provvedimento si entra in un terreno scivoloso, dove si è sempre in bilico tra la protezione e la limitazione della libertà personale. Per esempio, con delle categorie così ampie si rischia di mettere fuori dalla portata dei minori anche un mondo informativo, fatto di sensibilizzazione su determinati contenuti. Si perderà l'accesso dei minori a materiali educativi o a discussioni tra pari riguardanti il tema della sessualità. Altro aspetto riguarda il "proibizionismo" che come sempre porta a modalità più estreme volte a raggirare la restrizione, portando alcune volte a fonti totalmente illegali.
E, infine, il parental control presuppone che anche i genitori siano informati sulle modalità di rete e siano alfabetizzati al mondo digitale, punto che probabilmente viene troppo spesso accantonato. Ad essere preparati alla connessione devono essere anche gli adulti, basti vedere l’uso di Facebook e X dei cosiddetti "boomer" che sicuramente non fanno ben sperare sul capitolo che vede l’associazione tra adulti e buon uso di internet.
Ovviamente, la questione è ampia e intricata. Non abbiamo risposte ma punti di domande ma già una decisione così netta che evita di girare la faccia dall’altra parte, fingendo che il problema non esista, ci fa ben pensare sul futuro. E allora che ben venga il parental control, poi l’esperienza limerà anche questi aspetti spigolosi.