31 ottobre 2024, ore 09:30

Gli anni passano impietosi per quasi tutti, soprattutto nel mondo dei videogiochi. Per fortuna però, come ci dimostra “Romancing SaGa 2: Revenge of the Seven”, c’è la “chirurgia” digitale che può frenare l’incedere del tempo. E in questo caso si tratta di un lifting doveroso, considerando che il videogioco in questione arrivò originariamente sullo SNES (il Super Nintendo Entertainment System) nel lontano 1992.

Erano anni diversi, con piattaforme videoludiche infinitamente meno potenti di quelle attualmente disponibili. Ecco che con il remake si assiste quindi a un upgrade sostanzioso sotto tutti i punti di vista. Un ritorno in grande stile, che permette in questo modo anche alle nuove generazioni di confrontarsi con quello che, nel tempo, è diventato un classico per il proprio genere di riferimento.


GLI RPG VECCHIA SCUOLA CHE TORNANO ATTUALISSIMI

Classico del suo genere abbiamo detto. Tutto corretto, ma che genere, vi starete domandando se siete tra le nuove generazioni di gamers. Una domanda lecita a cui diamo presto risposta.

Romancing SaGa 2: Revenge of the Seven è un gioco di ruolo, un RPG di stampo nipponico che si presenta ai giocatori con alcune peculiarità degne di nota. Una su tutte l’evoluzione della storia, che segue uno sviluppo non lineare. Ogni evento che si andrà a vivere nel corso dell’avventura sarà infatti frutto delle scelte operate di volta in volta. E questo sottintende un ventaglio di possibili strade da percorrere decisamente ampi. Qualcosa non da poco, se si considera che il videogioco arriva dal 1993, per quanto rivisto e corretto sotto il profilo tecnico.

Un ottimo espediente, quello adoperato dagli sviluppatori, per calare totalmente i videogiocatori all’interno delle atmosfere fantasy del titolo. E le linee di trama fanno la loro parte. Nei panni di una dinastia di sovrani (del regno di Avalon), bisognerà fare del proprio meglio per opporsi ai “Sette Eroi”, un gruppo di eroici paladini dell’umanità (salvarono il mondo dalla minaccia dei mostri, per poi sparire per un millennio) ora divenuti una minaccia. Premesse narrative degne di nota per chi ama banchettare con le storie di matrice nipponica, e che saprà intrattenere grazie a sviluppi avvincenti. Con le diverse generazioni di protagonisti che si avvicenderanno costantemente.


Romancing SaGa 2: Revenge of the Seven, i grandi classici del passato che si rifanno il trucco e si presentano all’appuntamento con le nuove generazioni


UN LIFTING A TUTTO TONDO

Chiaramente non si vive di sola storia, per quanto ben fatta. A Romancing SaGa 2: Revenge of the Seven serve una impalcatura in grado di sorreggere il tutto, sia dal punto di vista tecnico (la grafica), sia dal punto di vista del gameplay.

Nulla di nuovo sotto al sole per quanto riguarda la giocabilità, che mette i giocatori al comando di un gruppo di personaggi da schierare sul campo di battaglia in combattimenti a turni. Un classico degli RPG degli anni ’90 e che, nonostante il tempo, riesce comunque a risultare ancora convincente.

Sicuramente degno di nota invece il miglioramento per quanto concerne l’estetica, che è passata dalle due dimensioni del titolo originale al 3D di questo remake. E il colpo d’occhio offerto dal videogioco sa essere interessante su Nintendo Switch, su cui il gioco è stato testato.

Romancing SaGa 2: Revenge of the Seven è quindi un gradito ritorno per quanto concerne la scena videoludica. Un titolo capace di intrattenere per decine e decine di ore senza mai annoiare. D’altronde i grandi classici sono quei prodotti senza tempo che sanno vincere la battaglia contro lo scorrere stesso del tempo. Rinnovandosi pur restando fedeli a se stessi.