Se oggi vi sembra scontato conoscere l’adolescenza di un supereroe, cresciuti tra lo Spiderman interpretato da un giovanissimo Tom Holland e The Umbrella Academy, sappiate che non è sempre stato così. A lanciare la felice intuizione fu, vent’anni fa, proprio la serie di cui parliamo oggi: Smallville. La storia prende le mosse dall’omonima cittadina fittizia del Kansas, Smallville appunto, in cui un giovane Clark Kent si ritrova a scoprire la sua natura di alieno, fino ad accettarla e ad abbracciare il suo destino di Superman. Una serie non sempre riuscitissima, le cui dieci stagioni sono state forse troppe, trascinate dal successo planetario che portò la produzione ad “allungare il brodo”. Ma cosa resta affascinante di Smallville? Vediamolo insieme.
L’ADOLESCENZA, COSì UMANA
Il fascino per il supereroe si fonda da sempre su un elemento: la sua difficoltà nell’accettare di essere un diverso, di avere capacità superiori e delle responsabilità che non ha mai chiesto. Un senso del dovere che mette ansia, con tutte quelle aspettative da non deludere. Una dimensione umana profondamente complessa e piena di dissidi… e cosa c’è di più conflittuale dell’adolescenza? Ecco allora che l’espediente narrativo di seguire Clark Kent nei suoi primi passi nel mondo, fino alla scoperta della sua natura sovrannaturale, diventa vincente. Ad accompagnarlo in questo percorso di crescita, un corredo di personaggi ben scritti. Dall’amica Chloe, giornalista in erba, sempre pronta a offrire una spalla razionale ad un Clark spesso troppo ingenuo, alla dolce e lunatica Lana, primo tormentato amore del nostro giovane Superman. Ma a rubarci il cuore è senza dubbio Lex Luthor, un ragazzo sensibile, di cui capiamo le difficoltà che lo porteranno poi a diventare il cattivo. Lex, da fedele amico di Clark, si farà sempre più oscuro fino a diventarne una affascinante nemesi.
PERSONAGGI FEMMINILI IN PRIMO PIANO
Clark Kent è attanagliato da un segreto che si porta dietro per numerose stagioni. Ma mentre lui è indeciso sul suo futuro, le ragazze che lo contornano hanno le idee molto chiare. Personaggi femminili che nelle prime stagioni appaiono timidi e indifesi per poi dimostrare, invece, grande determinazione. Prima tra tutte la già citata Chloe, che continua a impegnarsi finché non diventa giornalista, cercando di scoprire cosa si cela dietro i numerosi casi di mutazioni genetiche a Smallville - che poi si capirà arrivare dai meteoriti che portarono Clark sulla Terra. C'è poi Lana, che lentamente evolve, passando da primo amore angelicato a personalità forte e combattiva, decisa a vendicarsi davanti alle ingiustizie. Infine Lois Lane che irrompe nella serie durante la quarta stagione: indipendente e forte, inizialmente appare frivola, finché non si scoprono il suo interesse per l'informazione e la sua spontaneità, che la porteranno, con coraggio, ad instaurare un rapporto speciale prima con l'eroe Superman e poi con Clark.Insomma questi gli elementi di una serie che sicuramente ha segnato la storia dei primi anni duemila e che si scosta dal comune teen drama per abbracciare il mondo comic. Una scelta innovativa all'epoca e che, a distanza di anni, regala ancora un intrattenimento piacevole e genuino.