13 gennaio 2025, ore 11:00

Possiamo dire che sia stato un mese da fuochi d’artificio, lo scorso dicembre, per quanto riguarda le uscite a fumetti. Con diverse storie di spicco che hanno fatto capolino sugli scaffali. Il modo migliore per salutare il 2024 e proiettarsi nel 2025 con la giusta fame di novità.

Tra i fumetti più interessanti delle scorse settimane troviamo “Shin Nosferatu”, volume interamente curato (ai disegni e ai testi) da Roberto Recchioni, e pubblicato da Edzioni BD e J-Pop Manga. Un titolo che viaggia su binari simili – seppur con le dovute differenze – a quelli di “Nosferatu”, la pellicola cinematografica attualmente in proiezione nelle sale.

Tutte le suggestioni classiche del mito di Dracula trovano in questo racconto una grande reinterpretazione dove l’oscurità e i tratti gotici diventano elementi chiave, per non dire imprescindibili. Ne abbiamo parlato con l’autore, Roberto Recchioni, che ci ha portato dietro le quinte della lavorazione.

“Shin Nosferatu”, il mito di dracula e dei vampiri nella rielaborazione di Roberto Recchioni, tra suggestioni classiche e contaminazioni
PHOTO CREDIT: "Shin Nosferatu" di Roberto Recchioni, Edizioni BD e J-Pop Manga


“SHIN NOSFERATU”, QUATTRO CHIACCHIERE CON ROBERTO RECCHIONI

“Shin Nosferatu”: Com’è nata l’idea di questo progetto?

“Dalla mia passione per il materiale originale, il libro di Stoker e per i suoi numerosi adattamenti tra cui il Nosferatu di Murnau e quello di Herzog. Inoltre, dalla volontà di dare una nuova interpretazione del mito del vampiro classico, rispetto a quella che avevo già dato con Pietro Battaglia.”


Ti si vede spesso nelle vesti di sceneggiatore, qui invece ti sei occupato del progetto in qualità di autore unico. Quanto è stato importante dettare a 360 gradi il ritmo dell’azione?

“In realtà, nasco come disegnatore e anche in tempi recenti ho dato alle stampe vari libri come autore unico. Non credo che sia una questione di ritmo dell’azione quanto di necessità di racconto e di eliminare i filtri interpretativi, le divergenze di visione, le omissioni, le aggiunte e le inevitabili incomprensioni narrative che sorgono nei lavori di squadra. Ho fatto tante opere di concerto e tante ne farò ancora, ma quando si tratta di fare un libro a fumetti, preferisco che sia completamente autoriale e personale.”


Nel tuo background artistico c’è tanto Dylan Dog. Quanto ha influito il tuo lavoro sul personaggio (che ha avuto i suoi trascorsi con i vampiri)?

“Su Shin Nosferatu, zero. I vampiri di Dylan non hanno molto a che spartire con il mio principe delle tenebre, provengono da visioni e suggestioni diverse, proprio del bagaglio culturale del suo autore, Tiziano Sclavi.”


Ci sono state altre influenze?

“Go Nagai, Hideaki Anno, Kentaro Miura, su tutti.”


Shin Nosferatu arriva in concomitanza con l’arrivo al cinema del rifacimento di “Nosferatu” pellicola del 1922. Hai già visto il film? Tratti comuni e differenze tra film e volume?

“L’ho visto dopo aver finito il libro. Ci sono alcune affinità anche sorprendenti sul piano visivo mentre, sul piano tematico, siamo praticamente agli antipodi. Eggers ci dice che Ellen è la ragion d’essere del male, la forza che lo scatena e lo maledice mentre il mio Nosferatu è lui l’afflizione.”