Sid Meier’s Civilization 7, la storica serie di 2K Games si evolve tra tradizione e innovazione
Un senatore del mondo dei videogiochi ritorna sulla scena con il suo settimo capitolo, pronto a dettare nuovamente i tempi e i ritmi dell’azione
Passano gli anni, ma alcuni capisaldi del mondo dei videogiochi restano lì, inossidabili, pronti a continuare indomiti nella loro opera: portare gioia a chi li ha sempre amati e vuole continuare a farlo.
Certo, un compito non semplicissimo, e che richiede capacità funamboliche per essere portato a termine. D’altronde è palesemente fin troppo semplice alterare in maniera irrimediabile una formula che ha sempre funzionato, sacrificando elementi cardine sull’altare dell’innovazione.
Si dice che squadra che vince non si cambi, ma un videogioco sempre uguale a sé stesso finisce per non vendere più. Perché dovrei investire soldi per comprare un titolo che, di fatto, non offre nulla di nuovo rispetto al predecessore?
Un rischio che non si corre quando ci si trova di fronte a “Sid Meier’s Civilization 7”, il nuovo capitolo della storica saga di 2K Games, sviluppata da Firaxis Games, che cominciò la propria fortunata carriera nel lontano 1991. E che, con oltre trent’anni di onorata carriera sul groppone, si incarica nuovamente di innalzare l’asticella della qualità delle produzioni del proprio genere di riferimento.
CIVILIZATION 7, GRANDI PERSONAGGI E GRANDI POPOLI
Ecco, un primo punto fondamentale da cui partire è sicuramente quello di incasellare Civilization 7 all’interno di un genere videoludico. In sostanza siamo di fronte a un videogioco strategico a turni in cui ai videogiocatori è richiesto di attraversare le epoche storiche migliorando i parametri della civiltà che si è scelto di guidare. Dalla scienza e la tecnologia all’industria bellica, in una costante ricerca di miglioramenti ed espansionismo che hanno caratterizzato (e caratterizzano) la storia dell’umanità.
Una formula che è sempre stata vincente, ma che necessitava di qualche modifica per essere appetibile anche nel 2025 e con sei capitoli alle spalle. Un momento storico in cui i videogiochi, soprattutto nella loro componente online, vedono la presenza sempre più invadente dei “quit rage”, l’abbandono della partita nel momento in cui le cose si mettono male e appaiono irreparabili.
E allora perché non “compartimentare” le diverse epoche storiche, piuttosto che offrire un unico flusso temporale? Un modo per creare una sorta di “checkpoint”, punti dai quali si può provare a raddrizzare una partita cominciata male, e magari ambire anche a vincerla, “ribaltando il risultato” direbbe qualcuno. Qualcosa che nel passato era evidentemente molto complicato e che oggi invece risulta essere più a portata di mano.
Esiste quindi un trittico di ere differenti con cui confrontarsi nel corso delle proprie partite di Civilization 7. Quella Antica, quella delle Esplorazioni e quella Moderna. E ogni era differente avrà i suoi elementi specifici di riferimento che ne caratterizzeranno le fasi di gioco. Dalle civiltà di cui si potrà prendere il controllo – a seconda del “condottiero” e “capitano della squadra”, per dirla in gergo fantacalcistico, che si è scelto – a elementi peculiari di queste ultime, fino agli obbiettivi specifici da conseguire durante la progressione delle partite.
E il tema dei personaggi chiamati a guidare le diverse civiltà è molto interessante, sotto diversi punti di vista. Da un lato è sicuramente “folkloristico” vedere un Benjamin Franklin guidare anacronisticamente l’impero romano, per dirne una. Ma la presenza di queste autorità comporta tutta una serie di variabili da tenere in considerazione, tra punti di vista e benefit che sono in grado di apportare alle partite all’interno dei propri specifici ambiti di competenza. Tutti elementi che, di fatto, indirizzeranno il proprio modo di giocare e le scelte che si opereranno.
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CIVILIZATION 7 PER TUTTI
Ovviamente quelle appena citate sono solo alcune delle tantissime sfumature del gioco di 2K Games e Firaxis. Un’amalgama di contenuti con un loro peso specifico all’interno delle partite, che richiedono il giusto grado di attenzione per essere valutati e sfruttati in maniera ottimale.
D’altronde stiamo parlando pur sempre di un franchise che ha fatto del “controllo” totale il proprio mantra videoludico. Ed è proprio dalla sapiente gestione di ogni singolo parametro e aspetto che anche questa settima iterazione della serie restituisce il maggior grado di soddisfazione. E questo tanto nella modalità per giocatore singolo, manna per i lupi solitari, quanto nell’ecosistema multigiocatore online, che vive con uno slancio rinnovato.
Un mix di elementi che rende Civilization 7 assolutamente frizzante, un’esperienza ludica nuova – seppur nel totale rispetto della tradizione. E quindi un gioco perfetto tanto per i neofiti alla loro prima esperienza quanto per chi di sviluppi e conquiste ne ha alle spalle un bel po’.