10 settembre 2024, ore 16:40

Stretta sugli smartphone in classe. Ecco tutto quello che c’è da sapere

In Italia, una delle principali novità per il nuovo anno scolastico è la restrizione sull’uso degli smartphone in aula. Questa decisione, presa dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, è stata ufficializzata tramite una circolare datata 11 luglio. Rispetto alla circolare del dicembre 2022, che permetteva l’uso degli smartphone per “scopi didattici, inclusivi e formativi” sotto la supervisione dell’insegnante, questa nuova disposizione rappresenta un inasprimento delle regole.


COSA PREVEDE IL DIVIETO?

L’ultima circolare mette sotto i riflettori le motivazioni dello stop, ossia l’incidenza negativa sullo sviluppo cognitivo, “perdita di concentrazione e di memoria, diminuzione della capacità dialettica, di spirito critico e di adattabilità” e il conseguente “impatto negativo sull’apprendimento”. Lo stop è previsto “a fini educativi e didattici” per gli studenti che vanno dalla scuola dell’infanzia fino alle medie, eccetto per quelli con disabilità e/o disturbi specifici dell’apprendimento. Non rientrano nel blocco “altri dispositivi digitali, quali tablet e pc, sotto la guida dei docenti”. E se uno studente venisse beccato, cosa rischierebbe? La circolare del ministero delega la sanzione alle scuole. Come si può leggere: "Le istituzioni scolastiche del primo ciclo di istruzione provvederanno ad aggiornare i propri regolamenti e il patto di corresponsabilità educativa, anche prevedendo, nella scuola secondaria di primo grado, specifiche sanzioni disciplinari per gli alunni che dovessero contravvenire al divieto di utilizzo in classe dello smartphone".


LA SITUAZIONE FUORI DALL’ITALIA

In Europa, molti governi, sia a livello nazionale che locale, stanno considerando o sperimentando restrizioni sull'uso dei dispositivi elettronici in classe o anche all’interno delle scuole. Questa tendenza è in parte spiegata dal Global Education Monitoring Report 2023, intitolato “Technology in education: a tool on whose terms?”, che sottolinea la mancanza di una regolamentazione adeguata in questo ambito. In aggiunta, l'indagine dell'Ocse Pisa del 2022 ha rivelato un legame negativo tra l'uso eccessivo delle tecnologie e il rendimento scolastico. Di conseguenza, ogni paese, e talvolta anche ogni regione, adotta decisioni autonome in merito. La mancanza di una politica europea unitaria su questo tema contribuisce a questa situazione, sebbene la rieletta presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, stia considerando di includere questa questione nel programma della nuova legislatura.