L’universo videoludico di casa Nintendo, nel corso degli anni, si è sempre più consolidato come punto di riferimento per il genere dei party game. E Super Mario Party Jamboree ne è l’ultima (in ordine temporale) prova lampante. Il nuovo titolo dedicato a Nintendo Switch va a inserirsi in una tradizione che ha superato lo scorso anno il quarto di secolo.
Era il 1998 quando, per la prima volta, arrivava su Nintendo 64 “Super Mario Party”. E probabilmente in quel frangente nessuno avrebbe ipotizzato che era soltanto un primo e importante passo di quello che sarebbe divenuto poi un lungo percorso per la serie. O forse sì, considerando anche soltanto l’appeal del baffuto idraulico scelto come frontman del gioco.
A distanza di ventisei anni, con diciotto videogiochi pubblicati contando anche il nuovo arrivato, l’affetto dei videogiocatori verso il franchise è addirittura cresciuto. Il merito va agli sviluppatori, che appuntamento dopo appuntamento hanno saputo arricchire l’offerta rivolta ai videogiocatori senza però scendere a compromessi e snaturarsi. Mostrando così la grande capacità di abbracciare una platea di riferimento sconfinata, che non ha limiti d’età.
GIOCHI PER TUTTI, C’È L’IMBARAZZO DELLA SCELTA
Il periodo a cavallo di autunno e inverno è quello, per eccellenza, in cui si sta maggiormente in casa. Maltempo, traffico e poca voglia di uscire: tutte motivazioni che ci spingono a esprimere appieno il nostro potenziale da “pantofolai”. È proprio in risposta alle serate potenzialmente noiose che arriva Super Mario Party Jamboree. Un motivo d’aggregazione e di divertimento pur senza per forza muoversi da casa (se non per raggiungere le abitazioni dei propri amici).
E nella fattispecie questo diciottesimo gioco della serie atterra su Nintendo Switch con un bastimento carico di contenuti di tutto rispetto. Si parla di oltre 110 minigiochi che sfideranno le capacità dei videogiocatori in tantissimi ambiti differenti. Dalle sfide che metteranno alla prova i riflessi dei giocatori arrivando a quelle di precisione, in cui utilizzare le periferiche della console, i Joy-Con, con delicatezza, muovendole per indirizzare gli oggetti sullo schermo.
Minigiochi che brillano per varietà e ispirazione, offrendo un pacchetto variegato come pochi altri. Crolla in questo modo il rischio di cadere nella ripetitività, uno dei nemici giurati del genere dei Party Game.