Tamberi-show anche sul campo da basket: schiacciate da paura in una notte da stella NBA
Chiamato nel ‘Celebrity Game’, la partita tra vip nell’All Star Weekend, ‘Gimbo’ regala emozioni e salti anche sul parquet!
“Jump” cantava la band americana dei Van Halen, in un pezzo del 1983 che ha fatto storia. Salta. Fallo, rischia, mettiti in gioco.
“Salto” lo dice tutti i giorni dal 1992 Tamberi Gianmarco da Civitanova Marche. Conosciuto in tutto il globo dallo scorso primo agosto come l’uomo che salta più in alto al mondo, ‘Gimbo’ è uno di quelli che non si è mai tirato indietro. Cos’è in fondo la vita di uno sportivo, se non una costante sfida?
Nato per saltare
Uno che è nato il primo del mese – di giugno – non è tipo da dire di no, ma neanche da dire di sì tanto per. Se Gianmarco, Gimbo, scende in campo, è per arrivare in alto. Che sia sul tartan o sul parquet da basket. Già, perché essere una medaglia olimpica dà qualche privilegio. Tra questi, c’è quello di partecipare al ‘Celebrity Game’ NBA, una sorta di parata di stelle di ogni settore nel fine settimana delle stelle del basket americano, l’All Star Weekend.
Una partita tra due team di celebrità entusiasma al di là del livello tecnico, inevitabilmente non per palati particolarmente fini. C’è però un che di speciale nelle giocate e nelle movenze di atleti – non cestisti – e vip, protagonisti sul parquet della Rocket Mortgage FieldHouse di Cleveland, come se fossero su una passerella di gala. E modestamente, chi fa un figurone è il nostro buon Tamberi.
Gimbo-jet si è contraddistinto per alcune giocate folli. Folli. Folli nel senso che se le guardi e non rimani a bocca aperta forse è saltato per un istante il video. Folli nel senso che è meglio se non ci riprovi, né a casa né al campetto di quartiere.
Folli tanto da essere riportate dalla stampa di mezzo mondo, mentre l’altra metà del globo stava apprezzando le prodezze in differita o in prime time.
Il sogno di sempre
D’altronde, se sei l’uomo che salta più in alto di tutti lo devi dimostrare anche in contesti come questo. Se ami il basket, ti viene perfino naturale. Nei giorni precedenti al grande match ha vissuto tutto il percorso di avvicinamento insieme ai propri followers su Instagram, condividendo tutte le emozioni di un ragazzo appassionato di pallacanestro che realizza un sogno, prima che di uno sportivo che si sarebbe gettato nell’ennesima grandiosa sfida. Non che alla fine ci sia molta differenza.
C’è chi cerca modi per stupire e chi nasce per farlo. La differenza sta tutta in un gesto: un salto. Lo dicevano i Van Halen, ce lo racconta ogni giorno Gimbo, che ci ha regalato altri salti. E altri poster da appiccicare alle pareti di casa.