Taylor Swift a San Siro, ecco cosa è successo nella prima data milanese dell'Eras Tour
Il concerto a San Siro tra proposte di matrimonio e boati da Guinnes dei Primati
Sono arrivati da tutto il mondo per assistere alla prima data milanese dell’Eras Tour. Taylor Swift è tornata a Milano dopo tredici anni d’attesa, e l’ha fatto in grande stile. Uno show durato tre ore, che ha incantato i 65.000 presenti al Meazza. A dare il via alle danze ci hanno pensato i Paramore, saliti sul palco prima della popstar.
TAYLOR SWIFT, LA PRIMA DATA A SAN SIRO
La cruel summer è arrivata a Milano. Apre il concerto, iniziato poco prima delle 20, con un “ciao”, e questo basta per far schizzare alle stelle l’euforia degli Swifties presenti a San Siro. Lo spettacolo viene seguito anche fuori dallo stadio, dove chi non è riuscito a conquistare il biglietto per l’Eras Tour segue il live fuori dai cancelli del Meazza. Diciotto anni di carriera, ripercorsi un album alla volta dal palco: e mentre Taylor canta, tra il pubblico partono le proposte di matrimonio.
ERAS TOUR, L’INTOPPO NELLO SHOW MILANESE
Non sono mancati intoppi nello show calcolato al millimetro. Durante il set acustico, infatti, la star ingoia un moscerino, interrompendo l’esibizione per tossire. Imprevisto o gag calcolata? Come da tradizione, anche nella data milanese non sono mancate le “surprise songs”, i brani a sorpresa diversi da tappa a tappa: ieri sera, le canzoni prescelte erano “The 1”, “Wonderland”, “I almost do” e “The Moment I Knew”. Ma agli Swifties – tra cui si possono annoverare i campioni di F1 Charles Leclerc e Pierre Gasly, presenti ieri sera - l’inconveniente poco importa, e iniziano a urlare “sei bellissima” a Miss Swift. E se Taylor è abituata alle folle di tutto il mondo, quella a San Siro l’ha lasciata senza parole: a neanche metà concerto, dopo aver eseguito “Champagne problems” il pubblico prorompe in un applauso che non accenna a fermarsi. Commossa, la popstar si leva gli auricolari e sorride alla platea. “Vi amo tutti”, urla dal palco. Il ritorno in Italia, tredici anni dopo, non ha deluso le sue aspettative.