The Sims compie 25 anni: un quarto di secolo per il simulatore di vita di Electronic Arts, tra nostalgici tuffi nel passato e lo sguardo al futuro
Una storia ancora tutta da scrivere quella della serie, che si prende però il giusto tempo per celebrare come si deve lo storico traguardo raggiunto
Il tempo passa a una velocità altalenante. Ci sono frangenti in cui sembra non scorrere mai (chi ha detto il mese di gennaio che è appena passato? ndr) e frangenti in cui ci sfugge dalle mani. Come quando si ha una scadenza incombente o un esame all’università, per intenderci. Questo ci porta a ricordare il concetto di relatività del tempo, un argomento piuttosto complesso all’interno del quale non ci addentreremo.
Qualcosa che ci manda totalmente fuori strada quando si tratta di fare stime del tempo che passa sono sicuramente i videogiochi. Quanto tempo è passato da quando quel preciso videogioco è uscito? La mente gioca brutti scherzi, portandoci a rispondere in maniera errata. Molto spesso dando a un videogioco meno anni di quanti ne abbia effettivamente.
Qualcosa che, ne sono sicuro, avviene anche con “The Sims”. Non vi faremo la domanda di cui sopra perché l’età è già stata ampiamente spoilerata dal titolo dell’articolo. No, ve ne faremo piuttosto un’altra: avete percezione del fatto che di anni da quando giocavate al primo The Sims ne sono passati ben venticinque?
THE SIMS, IL GIUSTO MIX DI SEMPLICITÀ E PROFONDITÀ DI GAMEPLAY
È inutile girarci intorno, quindi non l’abbiamo fatto nemmeno noi. Perché a The Sims, almeno una volta e seppur di sfuggita, ci abbiamo giocati praticamente quasi tutti. O quantomeno abbiamo visto qualcuno giocarci, cosa che irrimediabilmente ci ha portati a nostra volta a dare consigli che hanno influito sulla partita altrui.
Perché The Sims è così, un gioco tanto semplice nella sua dinamica di gameplay quanto stratificato nelle tantissime sfumature che lo vanno a comporre da un quarto di secolo. Si tratta di un videogioco che simula a tutti gli effetti la vita e le dinamiche che caratterizzano le giornate di un essere umano. Da quelle fisiologiche basilari – nutrirsi, andare in bagno, lavarsi – a quelle sociali – andare al lavoro, a scuola, a fare sport – fino alle incombenze periodiche di bollette e affini o dei più classici incidenti domestici a cui reagire e da gestire.
A questo aggiungiamoci la cura per la casa, da sviluppare secondo il proprio gusto in fatto di conformazione e di arredo, e la cura delle relazioni interpersonali tra i personaggi. Con queste ultime che possono portare a risvolti inaspettati. Ogni elemento in The Sims è stato bilanciato nel tempo per creare qualcosa di unico e in grado di generare assuefazione. Un mosaico fluido in costante divenire, dove l’avvio di ogni nuova partita non sai mai dove ti porterà. Ed è stata questa una delle carte vincenti alla base del grande successo costruito nei decenni da Maxis ed Electronic Arts, fin da quel 4 febbraio del 2000.
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UN TUFFO NEL PASSATO DOVEROSO, MA IL FUTURO COSA RISERVA?
Proprio in questi ultimi giorni The Sims è tornato protagonista con i primi due storici episodi della serie. “The Sims Legacy Collection” e “The Sims 2 Legacy Collection”, presenti anche in bundle, riportano indietro le lancette dei videogiocatori rispettivamente di 25 e 21 anni. Un modo per riscoprire le origini del mito, tra la spigolosità dei modelli poligonali e le dinamiche ludiche delle origini. Per apprezzarne ancor di più le evoluzioni contemporanee. Qualcosa di utile tanto per chi l’epoca d’oro del franchise l’ha vissuta, quanto per le nuove generazioni che invece di quei giochi ne hanno solo sentito parlare.
Proprio nei mesi scorsi si era tanto parlato del futuro della serie, con lo sguardo dei fan che provava a scrutare l’orizzonte in cerca di un possibile The Sims 5. Qualcosa che al momento parrebbe non essere nei piani degli sviluppatori, con The Sims 4 (l’ultimo episodio disponibile) che sarà supportato a lungo con aggiornamenti ed espansioni.