Dal 1958 continua a stupire, raccontando le tendenze per l’anno a venire non solo per il costume inteso come indumento, ma anche quello con la C maiuscola, legato alla società: è la Milano Fashion Week. Si è conclusa un’edizione straordinaria, segnata dall’entusiasmo per il ritorno in passerella dopo due anni di pandemia ma anche dal dolore per una guerra appena scoppiata. Ma signori, the show must go on, e allora, nei 169 appuntamenti andati in scena, non sono mancate star, momenti iconici e look da copiare. Ripercorriamoli insieme.
ICONE IN PRIMA FILA, TRA HOLLYWOOD E TIKTOK
Tanti i ritorni internazionali, uno su tutti quello di Rihanna, special guest di Gucci insieme al compagno Asap Rocky e il pancione in bella vista. Ma non sono mancate le stelle americane, da Anne Hathaway a Sharone Stone, da Rita Ora a Kylie Minogue e Jared Leto. Stelle sempre più social, tra cui spiccano Kim Kardashian e i suoi 288 milioni di followers, Chiara Ferragni e Fedez, e i tiktoker più famosi, da Danna Paola a Charli D’Amelio, da Khabi Lame a Avani Gregg.
PAROLA D’ORDINE: INCLUSIVITÀ, SOSTENIBILITà E INNOVAZIONE
Velluto anche d’estate, vernice e laccato, animalier per arricchire i look più basic, trasparenze per il giorno, una pioggia di colori e il ritorno prepotente del denim: queste le tendenze che dalla passerella arriveranno direttamente nei nostri armadi. Per tutte le taglie, senza giudizi, neanche sull’occasione d’uso: quella del 2022 è una donna libera di osare in qualsiasi campo. Come hanno voluto sottolineare gli stilisti, invitando in passerella delle vere leonesse non solo nella moda, ma anche nella vita: da Gessica Notaro, che ha sfilato per Elisabetta Franchi, al trionfo di Tess McMillan, la rossa modella giunonica che ha stregato Alexander McQueen.
Sono tante anche le collezioni attente all’ambiente, una delle tematiche più care alla Generazione Zeta, con showroom collettivi, come l’area Designers for the Planet dedicata ai brand emergenti sostenibili del Made in Italy. C’è chi stampa i tessuti con la frutta e chi recupera materiali di scarto, chi crea capi unisex con l’intenzione di vederli tramandare di madre in figlio o scambiare tra partner, chi supera il concetto di stagionalità in nome di un armadio con pochi pezzi ma di ottima qualità, nella logica opposta al fast fashion. E se le sfilate digitali sono state solo 8, visto finalmente il ritorno in presenza, non è mancato uno sguardo alla tecnologia, non solo per uno storytelling sempre più digitale, che vede TikTok come lo strumento indispensabile per comunicare sui social, ma anche per i primi esperimenti nel metaverso. Infatti dopo la collezione di NFT, lanciata qualche mese fa, Dolce&Gabbana ci riprova, portando in passerella modelle vestite da avatar.
LE MOBILITAZIONI PER L’UCRAINA
In barba alle critiche dei malpensanti, anche la Fashion Week ha avuto un occhio di riguardo per l’attualità. Messaggi di pace sono emersi da molte sfilate, con manifestazioni dei presenti prima dell’inizio degli show, in particolare giovanissimi che hanno voluto sventolare bandiere ucraine e si sono dipinti il volto di giallo e azzurro, colori simbolo del Paese. Una scelta forte tra tutte, infine, quella di Giorgio Armani, che ha deciso di presentare la sua collezione senza musica, in rispetto di tutte le vittime.