Mahmood al Festival vince sempre. Lui non ne vuole sentir parlare, come ha spesso ricordato nelle ultime interviste, ma i numeri sono dalla sua parte. Tre partecipazioni: una vittoria nei Giovani, due vittorie nei big. La matematica non è un’opinione e per il cantante non lo è nemmeno lo stile. Alla settantaquattresima edizione del festival indosserà una "Tuta gold” ma questa volta non stiamo parlando di outfit.
TUTA GOLD È IL BRANO DI MAHMOOD IN GARA AL FESTIVAL DI SANREMO 2024
Ha tanti compiti la “Tuta Gold” di Mahmood. Da un lato ripagare l’attesa del pubblico, che all’Ariston lo ha sempre premiato, dall’altro aprire la strada al suo nuovo album: “Nei letti degli altri”. L’ultima fatica discografica del cantante, prevista per il 16 febbraio 2024, promette raccontare il suo lato più profondo e intimo. Le sue emozioni. E il brano in gara a Sanremo, a suo dire, farà lo stesso. Senza sovrastrutture.
QUAL È IL SIGNIFICATO DI TUTA GOLD DI MAHMOOD?
La “Tuta Gold” è un simbolo degli anni 90. In tanti hanno vestito il famoso “acetato”. Un capo semplice, comodo, che nasconde al suo interno qualcosa di speciale. Almeno per Mahmood. “Il protagonista è un ragazzo che inizia a guardarsi indietro, che ripensa alla sua vita fino a quel momento. Si trova fuori dalla tenda di un rave party e lì riflette sulla sua adolescenza, su cosa l’ha ferito nel passato e come questo l’abbia reso più forte”, ha spiegato il cantante parlando del pezzo. “Tuta gold” è un brano sul guardarsi indietro e fare i conti con se stessi. Allo stesso tempo Mahmood racconta la periferia utilizzando un gran numero di parole inglesi. Perfettamente nel suo stile. Baby, night, fake, rave, e bitch riecheggiano nel testo rendendolo internazionale. Sul ritornello una promessa: “Cinque cellulari nella tuta gold, baby non richiamerò”. L’avrà mantenuta?