X Factor 2021: giovedì 16 settembre parte la quindicesima edizione. Parole d’ordine: contaminazione e fluidità
Tutto pronto per dare il via a una nuova stagione di X Factor. Appuntamento giovedì 16 settembre alle 21.15 su Sky Uno, anche on demand, Sky Go e NOW. RTL 102.5 si riconferma radio ufficiale del programma
“Come as you are” è il claim di un’edizione che stravolge gli schemi, e di cui RTL 102.5 si riconferma radio ufficiale. X Factor Italia si fa di nuovo portatore del cambiamento: l’anno scorso l’introduzione degli inediti, quest’anno la rinuncia alle categorie. I quattro giudici (Emma, Hell Raton, Manuel Agnelli, Mika) potranno formare le loro squadre liberi da vincoli o etichette. Unica regola: ciascuno in squadra dovrà avere almeno un solista e una band.
L’eliminazione delle categorie significa rinunciare a quella maglia troppo stretta che obbligava i giudici a scartare talenti per riempire obbligatoriamente degli spazi all’interno delle squadre. “Rispetto allo scorso anno, se ci sono sei persone super forti in una vecchia categoria, non ne perdiamo tre”, ha commentato Mika durante la conferenza stampa. Le categorie erano un’esigenza dettata dal formato del programma: una griglia che consentiva la formazione delle squadre, ma che aveva come inevitabile conseguenza l’abbandono di quel progetto che nasceva nel momento in cui uno dei giudici diceva “sì” a un aspirante concorrente.
Un’edizione dunque all’insegna della fluidità e della contaminazione, che si presenta senza gabbie di sorta. Così è stata descritta durante la conferenza stampa di presentazione. “X Factor racconta il presente, e a volte lo precorre”, ha detto Antonella d’Errico, Executive Vice President Programming Sky Italia. Nils Hartmann, Senior Director Original Productions Sky Italia, sottolinea la trasversalità del programma: “XF dà la possibilità ai genitori di aprire un dialogo con i propri figli: è una grande opportunità”.
Una finestra sull’attualità, dunque: un approccio che non guarda solo al panorama musicale. “Definirei quest’edizione come contemporanea. La cosa che mi interessa di più è che ci permetterà di leggere il cambiamento, cosa che accade raramente: di solito lo interpretiamo dopo, questa volta mentre accade. È molto interessante anche vedere come vengono interpretate determinate cose, musicalmente parlando: a volte con poca consapevolezza, ma è questo che le rende nuove”, ha detto Manuel Agnelli, che ha aggiunto: “La musica è sempre una conseguenza, rappresenta la società, non è mai il contrario. È un bellissimo quadro su come si stanno sentendo i ragazzi in questo momento”.
Sono proprio i giovani i protagonisti della quindicesima edizione di X Factor. “Questo programma vuole raccontare la vita attraverso la musica. Abbiamo osservato i ragazzi quest’anno, che sono il cuore della nostra ricerca del talento. Si confrontano tra di loro, si cercano, si parlano, si toccano, si amano, si uniscono, come esseri umani: semplicemente. Siamo partiti da questo, abbiamo voluto traslare la loro verità nella musica. Anche da qui nasce la scelta di togliere la griglia delle categorie”, ha detto Eliana Guerra, curatrice di XF2021.
Un’edizione “sporca”, che si spoglia di quella patina di perfezione che molto spesso hanno i talent show. Al centro, la volontà che hanno i ragazzi di esprimersi, di tradurre in musica le emozioni che questi diciotto mesi di pandemia hanno creato.
“Lo scorso anno i ragazzi erano figli di un 2019 “normale”: quando abbiamo iniziato selezioni e audizioni eravamo appena entrati in pandemia, la loro scrittura era figlia di un periodo normale, non pandemico. Quest’anno i ragazzi hanno scritto e vissuto un anno e mezzo stranissimo, difficilissimo. È una scrittura che ha preso tanti colori diversi ma sicuramente ha dentro questa cicatrice”, commenta Guerra.
Il programma non si pone il fine di sfornare la prossima hit di mercato: tra quelle telecamere inizia un percorso di vita. Il pensiero per il dopo dei concorrenti è costante nella mente dei giudici e della produzione, sin dalla prima audizione. Spesso al momento delle eliminazioni si sente dire “il mio percorso inizia ora”, che a volte suona come una frase fatta per nascondere l’amarezza del non essere riusciti a conquistare l’ambito primo posto. E invece è proprio questo l’obiettivo di X Factor: non quello di essere il tassello finale di un percorso o di portare a un istantaneo quanto effimero successo. Il programma è il primo step verso una carriera da costruire giorno dopo giorno, con sudore, sacrifici e tanto lavoro. Come ha detto anche Manuel Agnelli: “Quest’anno abbiamo avuto ragazzi che avevano bisogno di esprimersi. Quelli che arrivano spesso vogliono fare successo a tutti i costi. Programmi come questo vengono visti come acceleratori di successo. Se non hai esigenze espressive questo lavoro non lo fai, perché ti mette sotto una quantità enorme di pressione”.
La volontà di dar voce ai più giovani non si ferma ai concorrenti. Dopo l’addio di Alessandro Cattelan, X Factor punta su uno degli attori rivelazione degli ultimi due anni: Ludovico Tersigni, tra i protagonisti di Skam Italia, la serie fenomeno che racconta l’adolescenza facendo a meno dei tipici clichè che caratterizzano la narrazione di questa età.
Alla sua prima esperienza come conduttore, Tersigni è una delle scommesse più grandi di questa edizione. Ventisei anni, appassionato di musica e con il mito di Fiorello: “Se dovessi dire a quale conduttore mi ispiro la risposta è sicuramente Fiorello. Sono cresciuto guardando Rosario, che è molto di più di un conduttore, ha tanti assi nella manica. È un one man show. Non punto ad essere come lui ma nella liturgia di X Factor tenterò di portare quella luce, quell’energia”. E alle domande sullo zio, Diego Bianchi, risponde con eleganza: “A lui non ho chiesto consigli di conduzione, ma di vita. Le sue parole sono un faro che illumina spesso i miei pensieri”.
L’attore dimostra consapevolezza e umiltà nell’approcciarsi a questa nuova sfida. E sul suo ruolo ha le idee molto chiare: “La parola conduttore in italiano ha vari significati. Un esempio: il rame, che porta l’energia da una parte all’altra. È quello che devo fare io, raccogliere un’energia e portarla a un pubblico, più grande di quello che avevo immaginato. Spero di riuscirci”.
Parlando di giovani talenti non si può non far riferimento ai Maneskin. Secondi classificati all’undicesima edizione di X Factor (2017), sono stati i protagonisti assoluti di quest’anno, prima con la vittoria a Sanremo e poi all’Eurovision. La band romana conferma il successo delle scommesse del programma. Un sound che per molte generazioni è riconoscibile, “già visto” ma che per la Gen Z rappresenta una novità assoluta. “Quello che fanno è il frutto di quattro personalità che si uniscono, sono figli della contaminazione. Interpretano un genere con dei punti di vista che non appartengono loro. Per noi è una reinterpretazione, per i ragazzi di oggi è una cosa nuova”. Questa la chiave del loro successo secondo l’ex coach Manuel Agnelli.