23 marzo 2022, ore 18:05

The adam project, il nuovo film di Netflix conferma che siamo tutti figli di Robert Zemeckis e del suo Ritorno al futuro

Il cinema contemporaneo e la serialità televisiva sono sempre più attratti dai viaggi nel tempo. Lo dimostra l'enorme successo planetario riscosso da

Manifest che, quest'anno, ha avuto una seconda chance approdando su Netflix e tenendo incollati allo schermo tanti ragazzi della generazione Zeta.

Perfino il nostro cinema italiano ha deciso di contaminare la commedia con improbabili viaggi nel passato e con la trilogia del crimine di Massimiliano Bruno, attualmente in sala con l'ultimo capitolo "C'era una volta il crimine". Si inserisce in questo filone anche Shawn Levy che, dopo il successo di Free Guy, sforna "The Adam project", nuovo film targato Netflix che conferma il grande amore per i viaggi spazio temporali.

LA TRAMA DI THE ADAM PROJECT

Dopo essere atterrato per sbaglio nel 2022, il pilota di caccia Adam Reed (interpretato da Ryan Reynolds) fa squadra con una versione dodicenne di se stesso per salvare il futuro. La missione è quella di impedire l'invenzione dei viaggi nel tempo che, nel 2050, sono la principale causa di problemi.

Umorismo e fantascienza si fondono in un film che da ben 2 settimane si piazza in vetta della Top 10 Italia di Netflix, riscuotendo grande apprezzamento soprattutto tra i più giovani.

UN ENORME DEJAVÙ

The Adam project è l'ennesima consacrazione del postmoderno cinematografico di cui non riusciamo a liberarci. Ma soprattutto, il nuovo film con Ryan Reynolds sembra essere in tutto e per tutto la copia mal riuscita di "Ritorno al futuro", uno dei cult movie degli anni 80. Ne prende i connotati e le idee migliori senza neanche troppo calore. Lo fa dichiaratamente quando la madre di Adam sembra invaghirsi del "figlio del futuro", ma anche quando i due Adam vogliono avvertire il padre dell'imminente morte, esattamente come Marty McFly deve mettere in guardia il professor Brown nel film di Robert Zemeckis. In alcune sequenze sembra addirittura strizzare l'occhio all'universo di Star Wars, soprattutto nei momenti di azione dopo il ragazzo del futuro combatte con quelle che hanno tutta l'aria di essere la fotocopia delle spade laser. Perfino lo stesso Reynolds è troppo simile a Deadpool, il suo personaggio più riuscito.


Insomma, ancora una volta gli anni 80 e ancora una volta un insieme di citazioni raffazzonate, condite con il solito minestrone di effetti speciali. Ma forse, a giudicare dai numeri, è questa la vera formula del successo?

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